Padre e madre possono richiedere il congedo parentale nella stessa giornata? Ecco cosa prevede la normativa.
Il congedo parentale è quel periodo di astensione facoltativa dal lavoro che viene concesso ai genitori per prendersi cura dei figli nei primi 12 anni di vita, allo scopo di soddisfarne bisogni affettivi e relazionali.
Con questo strumento, quindi, viene permesso ai genitori di assentarsi dal lavoro nel caso in cui ce ne fosse bisogno. A tal proposito, la domanda che molti si pongono è se padre e madre ne possano fruire contemporaneamente, richiedendo entrambi il congedo parentale per la stessa giornata.
Un dubbio che potrebbe anche essere fondato: c’è chi ritiene infatti che trattandosi di uno strumento con il quale si va a soddisfare la necessità di prendersi cura dei figli, basterebbe anche un solo genitore che si assenta dal lavoro. Ma non è così: come chiarito dall’Inps, infatti, non c’è alcun limite che impedisce a padre e madre di prendere congedo parentale nella stessa giornata.
Congedo parentale, i genitori ne possono fruire contemporaneamente
Come anticipato, è molto frequente tra i genitori la domanda riguardante la possibilità che il congedo parentale possa essere fruito contemporaneamente, tanto che l’Inps ha trattato l’argomento nelle Faq di questo strumento.
Una risposta che non lascia alcun dubbio: l’Istituto, infatti, non solo ha chiarito che i periodi di congedo parentale possono essere fruiti dai genitori anche contemporaneamente, ma ciò vale anche quando vengono richiesti per lo stesso figlio.
Questo principio risponde all’esigenza di garantire un maggiore equilibrio tra vita familiare e lavorativa, permettendo a entrambi i genitori di essere presenti nei momenti cruciali della crescita del proprio figlio, senza che uno dei due debba necessariamente rinunciare a questa opportunità.
Quanti giorni di congedo parentale spettano ai genitori
Ricordiamo, comunque, che entrambi i genitori hanno a disposizione un certo numero di giornate di congedo parentale da poter prendere, nonché che esiste un limite complessivo oltre cui non si può andare.
Nel dettaglio, la normativa stabilisce che il periodo complessivo non può essere superiore a 10 mesi, elevabili a 11 nel solo caso in cui il padre lavoratore si astenga dal lavoro per almeno 3 mensilità. Come anticipato, poi, ci sono anche dei limiti individuali:
- la madre può astenersi per un massimo di 6 mesi;
- il padre, invece, per un massimo di 6 mesi che possono diventare 7 in caso di astensione dal lavoro per un periodo di almeno 3 mensilità;
- nel caso del genitore sole, il limite massimo di congedo parentale sale a 11 mesi.
Attenzione però perché non tutto il periodo di congedo parentale viene indennizzato. Generalmente, infatti, spetta un’indennità pari al 30% della retribuzione media giornaliera per un periodo massimo di 9 mensilità, così distribuito tra padre e madre:
- 3 mesi per la madre;
- 3 mesi per il padre;
- altri 3 mesi, in alternativa tra i genitori.
Nel caso del genitore solo questo ha diritto interamente a 9 mesi di congedo parentale indennizzato.
Esiste poi un’eccezione: laddove il reddito del genitore che fa richiesta del congedo parentale fosse inferiore a 2,5 volte il valore del trattamento minimo di pensione - il limite nel 2025 quindi è pari a 1.508,50 euro, allora anche i periodi di congedo superiori a 9 mesi vengono indennizzati (sempre al 30%).
Prima di concludere ricordiamo che con le ultime tre leggi di Bilancio sono state introdotte delle maggiorazioni del congedo parentale che in alcuni casi viene retribuito all’80%. Nel dettaglio, ne spettano da 1 a 3 mesi a seconda di quando c’è stato il rientro al lavoro dal congedo di maternità:
- 1 mese retribuito all’80% per chi ha fatto rientro tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2023;
- 2 mesi retribuiti all’80% per chi ha fatto rientro tra l’1 gennaio e il 31 dicembre 2024;
- 3 mesi retribuiti all’80% per chi ha fatto rientro dall’1 gennaio 2025.
Anche di questa maggiorazione ne possono fruire entrambi i genitori, ovviamente restando entro i limiti suddetti.
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