Per comodità del cliente o per limitare l’evasione fiscale, dal 2014 vige l’obbligo di installate il POS e di permettere pagamenti con carta o Bancomat; ma a detta del Consiglio di Stato le cose stanno per cambiare.
L’obbligo di installazione del POS e quindi l’accettazione di carta di credito e Bancomat per gli esercizi commerciali e i fornitori di servizi sembrava un modo efficace per combattere l’evasione fiscale nel nostro Paese; se a questo poi si aggiungeva una multa in caso di trasgressione il gioco era fatto.
A differenza del pagamento in contanti infatti quello elettronico è sempre tracciabile: ma la questione non è così semplice. Molti liberi professionisti non si sono adeguati a quanto previsto dalla norma e una delle ragioni a cui si sono appellati risiede principalmente nel costo elevato che avrebbe dotarsi della linea e dell’attrezzatura necessarie.
Le cose però stanno cambiando e in questo senso è illuminante il recente parere espresso dal Consiglio di Stato che si è espresso sulla legittimità della sanzione amministrativa e che sembrerebbe andare a vantaggio di chi fin’ora non si è adeguato alla norma.
Cosa prevede l’obbligo?
Nel 2014 il Governo Monti ha introdotto con il Decreto Crescita l’obbligo per chi vende prodotti e per chi offre servizi di dotarsi di un POS e di accettare dai propri clienti il pagamento per mezzo di carta di credito o Bancomat; tuttavia questo decreto non prevedeva alcuna sanzione per i trasgressori della norma.
Dal 2016 la Legge di Stabilità ha sanato questa mancanza aggiungendo una sanzione amministrativa fino a 30 euro per chi non si adeguasse, abbassando anche il limite dei pagamenti da accettare obbligatoriamente da 30 a 5 euro.
In particolare poteva incorrere in multa chi rifiutasse di ricevere moneta elettronica avente a tutti gli effetti corso legale nello Stato, come stabilito dall’articolo 693 del codice di procedura penale.
I soggetti coinvolti
Ma nello specifico a chi fariferimento la norma? Non tutti, infatti, hanno l’obbligo di installare il POS nei propri uffici o nei propri esercizi. La norma riguardava in particolare queste categorie:
- commercianti: titolari di negozi, pizzerie, ristoranti, bar;
- professionisti: avvocati, notai, architetti, geometri che hanno un rapporto diretto con i clienti.
Mentre possono ritenersi esclusi dall’obbligo:
- professionisti la cui attività si svolge in uno studio associato e che non hanno un rapporto diretto con i clienti;
- tabaccai e benzinai che ricevono imposte per conto dello Stato e le riversano a titolo di sostituti d’imposta (per questi era stata prevista un’esclusione temporanea).
Per maggiori informazioni a riguardo rimandiamo al nostro articolo che riporta un elenco completo.
Come si è espresso il Consiglio di Stato?
Le cose però potrebbero cambiare in futuro: il Consiglio di Stato infatti, dopo aver sospeso il giudizio per dubbi di incostituzionalità, ha espresso parere negativo sulle sanzioni amministrative in caso di mancata accettazione dei pagamenti elettronici.
Secondo il Consiglio infatti rinviare il decreto ministeriale all’articolo del Codice penale che prevede una multa di 30 euro supera le riserve di legge e determina una sanzione senza fondamento nelle previsioni della legge stessa. Si suggerisce pertanto di ricercare una soluzione all’interno dell’ordinamento giuridico che disciplina le attività commerciali e professionali.
Questo comporta che non ci saranno più multe, almeno per il momento, per chi non disponga di POS e richieda invece il pagamento in contanti. La questione passa ora nelle mani del nuovo Governo che dovrà decidere in merito a quanto detto dal Consiglio.
Cosa cambia?
Nonostante la decisione del Consiglio non dica esplicitamente che non sussiste più l’obbligo suddetto, bisogna tener conto dei fatti: se non esiste alcuna sanzione, non c’è motivo di attenersi alla norma e trasgredirla a questo punto sarà ancora più semplice se non addirittura legittimo.
Bisogna chiedersi quindi cosa cambia per chi fa acquisti o fruisce di servizi: è infatti molto importante essere informati e conoscere i propri diritti. Se fino a poco tempo fa il cliente poteva chiedere di pagare con carta o Bancomat qualsiasi oggetto o prestazione superiore ai 5 euro, pena una multa a carico del commerciante per il mancato possesso dell’apparecchio elettronico, da oggi non potrà più farlo.
Di conseguenza, dal punto di vista dei commercianti ciò che cambia è la possibilità di rifiutare pagamenti con POS e di farlo legittimamente: non dovranno in questo caso pagare alcuna multa.
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