Il Consiglio europeo di giovedì 25 marzo si concentra sulla guerra dei vaccini, in particolare sulla fornitura di dosi verso il Regno Unito, e sulle politiche di export degli USA. Attesa la partecipazione di Joe Biden.
Grande attesa per l’imminente Consiglio europeo. In cima all’ordine del giorno della riunione virtuale in cui è attesa la partecipazione dei leader dei Paesi dell’Unione Europea spicca la guerra dei vaccini. Ma non solo: con la conferma della partecipazione del presidente Joe Biden, il Consiglio UE di domani, 25 marzo, appare anche come un’occasione per ricostruire l’alleanza con gli Stati Uniti.
I temi del Consiglio europeo del 25 marzo
Come anticipato, la gestione della fornitura delle dosi del vaccino anti-Covid e i rapporti tra UE e Stati Uniti sono individuati come i temi principali del Consiglio europeo virtuale che avrà inizio domani.
1) La guerra dei vaccini, UE contro UK
Argomento di discussione chiave in occasione della riunione dei 27 capi di Stato e di Governo europei verte sull’approvvigionamento e distribuzione delle dosi di vaccino anti-Covid.
Il nodo più difficile da sciogliere è la reciprocità tra i Paesi del blocco - 10 milioni di dosi sono state esportate dall’UE verso il Regno Unito, nessuna dal Regno Unito all’UE.
Chiariamo meglio il punto. La solidarietà alla base del progetto europeo sta subendo duri colpi a causa debacle dei vaccini, situazione che potrebbe avere ripercussioni di lunga durata sul futuro dell’integrazione caratteristica della politica europea.
Gli stati membri sono divisi sulla possibilità di imporre un divieto di esportazione di vaccini, una decisione che va, principalmente, contro Gran Bretagna nel tentativo di garantire più vaccini per l’UE. Chi si oppone a tale scenario teme che una decisione in tal senso possa ritorcersi contro il blocco e azzerare il suo tanto decantato impegno sul fronte del libero scambio e dell’internazionalismo.
Domenica Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha alzato la posta in gioco nella guerra dei vaccini contro Londra, minacciando nuovamente di impedire ad AstraZeneca di esportare quanto prodotto nell’UE in Gran Bretagna qualora la società anglo-svedese non dovesse prima adempiere ai suoi obblighi di fornitura ai paesi dell’UE.
Bruxelles afferma che la Gran Bretagna ha ottenuto ben oltre la sua «giusta quota» di vaccini e non ha inviato in Europa alcun vaccino AstraZeneca prodotto in territorio anglosassone. D’altro canto gli inglesi sostengono che il loro contratto precede quello dell’UE di diversi mesi e, poiché l’UE ha ordinato le sue dosi in ritardo, ne sta subendo le conseguenze.
2) Rapporti con gli USA
Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ha riferito di aver chiesto a Biden di partecipare alla videoconferenza di giovedì «per condividere le sue opinioni sulla nostra futura cooperazione». «È ora di ricostruire la nostra alleanza transatlantica», ha twittato.
È così lecito pensare che le politiche statunitensi sul fronte dell’export siano uno spunto di confronto tra il presidente USA e i leader dell’UE - da tempo Bruxelles dice di sperare in un cambio di rotta da parte della nuova amministrazione.
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