Svincolato dal doppio giogo dei due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, Giuseppe Conte adesso sembrerebbe avere realmente in mano le redini del governo in attesa che Matteo Renzi inizi la sua campagna elettorale.
Ecce premier. Dopo aver passato i primi quindici mesi in naftalina soffocato dal protagonismo di Luigi Di Maio e Matteo Salvini, con la nascita del suo governo bis adesso Giuseppe Conte si sta prendendo tutte le luci del palcoscenico.
In testa alla classifica di gradimento dei vari leader politici anche se lui in teoria è un tecnico prestato alla politica, il premier sembrerebbe adesso avere più libertà nel dettare la linea al proprio governo, visto anche il ridimensionamento di Di Maio ora messo sotto accusa anche dai suoi e il momento di confusione del PD dopo la scissione dei renziani.
Da semplice portavoce delle decisioni prese dai due ex vicepremier, Giuseppe Conte ora è il frontman del governo giallorosso in attesa che sulla scena irrompa Matteo Renzi, che scalpita per avere quella visibilità necessaria a far decollare il suo nuovo partito Italia Viva.
La rivincita di Conte
Si può dire che la scintilla sia iniziata lo scorso 20 agosto, quando prima di annunciare le sue dimissioni Giuseppe Conte attaccò duramente nel suo discorso al Senato Matteo Salvini che aveva deciso di non sostenere più il governo gialloverde.
In quel momento “l’avvocato del popolo” oltre a infiammare gli animi dei 5 Stelle si è guadagnato la simpatia pure di buona parte del centrosinistra, tanto che alla fine il PD ha accettato poi di sostenere un suo governo bis per cavalcare anche la popolarità del premier.
Da quando ha giurato il nuovo esecutivo, il premier sta svolgendo pienamente il suo compito mettendoci la faccia in prima persona in tutte le questioni più delicate, dalla gestione dei migranti fino al clima e alla lotta all’evasione fiscale.
Durante l’esperienza gialloverde Conte invece era rimasto spesso silenzioso, con la scena che era tutta a favore di Salvini e Di Maio che nella loro costante campagna elettorale gestivano loro ogni decisione da prendere.
Naturalmente anche adesso il premier ha due azionisti di maggioranza a cui deve rendere conto, ma il governo in queste settimane sta parlando attraverso l’unica voce di Conte che non è più sovrastata da quella dei vicepremier.
Un cambiamento questo che potrebbe non essere casuale per i giallorossi: in un momento in cui sia i 5 Stelle che il PD devono far accettare ai propri elettori un accordo che era impensabile fino a un mese fa, sfruttare la popolarità di Conte può essere un modo per addolcire la pillola ai tanti scontenti di questo connubio.
L’incognita Renzi
Adesso che non deve avere più niente a che fare a livello di governo con Matteo Salvini, c’è il rischio però che a breve Giuseppe Conte debba fare i conti con un altro leader politico affamato di visibilità: Matteo Renzi.
L’ex premier infatti strappando con il PD e dando vita a Italia Viva ha comunque giurato fedeltà al governo Conte bis, ma i suoi parlamentari adesso sono decisivi per la tenuta numerica della maggioranza specie al Senato.
Conoscendo la smania di protagonismo di Renzi, il sentore è che il senatore fiorentino possa mettere in atto una strategia volta a una sorta di opposizione interna come fatto da Salvini durante il governo con i 5 Stelle.
Un modo questo per garantirsi una buona dose di visibilità mediatica nella speranza di accrescere i consensi di Italia Viva, soggetto politico ancora troppo giovane per affrontare una competizione elettorale ma che in un futuro anche non troppo lontano dovrà essere pronto a recitare un ruolo da protagonista secondo i piani dell’ex segretario dem.
Oltre alla possibile gelosia di un Di Maio ora oscurato dall’ascesa di Conte, il premier quindi dovrà guardarsi soprattutto dalle machiavelliche manovre di Renzi che, a cominciare dal famoso “Enrico stai sereno”, non ha mai accettato con troppo entusiasmo il ruolo di attore non protagonista.
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