Una guida utile per comprendere cosa sono i contributi de minimis e come verificare l’importo utilizzato da parte di un impresa.
Le novità normative che hanno interessato il mondo della finanza agevolata negli ultimi anni, hanno aumentato la complessità, per le imprese, nel ricevere aiuti statati a seguito di investimenti e attività svolte.
I contributi a fondo perduto, così come finanziamenti a tasso agevolato e le garanzie (forniti da province, regioni o direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico), sono soggetti a tutta una serie di regole e normative che l’azienda è tenuta a conoscere e monitorare.
Tra questi il regime de minimis è la regola cardine che determina l’ammontare massimo di contributi che può ottenere un impresa.
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Contributi de minimis: cosa sono e come funzionano
Gli aiuti de minimis, come stabiliscono gli articoli 92 e 93 del Trattato istitutivo dell’Unione Europea, sono aiuti di Stato. L’attuale normativa stabilisce che ogni impresa ha la possibilità di ricevere contributi statali in regime de minimis fino a un massimo di €200.000 nell’arco dell’ultimo triennio.
Ogniqualvolta un ente pubblico (provincia, regioni o Mise) agevola un’attività tramite contributi a fondo perduto, contributi in conto interessi o tramite garanzie, è necessario, innanzitutto, verificare se tali aiuti sono forniti in regime de minimis. Secondariamente è importante stabilire la quota parte che rientra nel calcolo del de minimis e verificare la somma totale degli aiuti ricevuti nell’ultimo triennio.
Qualora un’impresa sfori il tetto stabilito dal legislatore per gli aiuti di Stato, ovvero €200.000 nell’ultimo triennio, corre il rischio di vedere vanificata per intero la richiesta di contributo. Infatti, la maggior parte dei bandi, non prevedono una ripartizione della sola quota rientrante nel tetto stabilito.
Come verificare il plafond de minimis utilizzato
Premesso che ogni impresa dovrebbe aver cura di tenere monitorate le agevolazioni richieste, in modo da conoscere, in qualsiasi momento, l’entità dei contributi ricevuti nell’ultimo triennio. Esiste comunque uno strumento per verificare l’importo de minimis in qualsiasi momento.
Attraverso la piattaforma messa a disposizione dal Registro Nazionale degli Aiuti di Stato è possibile calcolare, in qualsiasi momento, l’entità degli aiuti ricevuti nell’ultimo triennio.
Verificare l’ammontare dei contributi ricevuti è facile. Il modo più semplice è accedere alla piattaforma del Registro Nazionale degli Aiuti di Stato e inserire il codice fiscale dell’impresa. Una volta lanciata la ricerca compariranno gli aiuti statali ricevuti dalla società nell’ultimo triennio (non solo quelli in regime de minimis).
Cliccando su pulsante di dettaglio di ogni singola agevolazione ricevuta, è possibile accedere a maggiori informazioni riferiti all’aiuto specifico. Nella colonna di dettaglio «Tipo di procedimento» viene quindi evidenziato se, la facilitazione, rientra nel calcolo del de minimis o è stata ottenuta in regime di esenzione. Viene da sé che, una volta analizzate tutte le agevolazioni ricevute, la somma degli importi ricevuti in de minimis portano al totale dei contributi ricevuti.
Attenzione ai contributi ricevuti di recente
Non sempre il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato rappresenta la situazione aggiornata dell’impresa da verificare. L’aggiornamento dell’elenco non è fatto in tempo reale. E’ quindi buona norma, una volta sommati i vari importi de minimis, accertarsi che non ci siano altre agevolazioni recenti ricevute dalla società.
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