Il Fondo per morosità incolpevole è un contributo che lo Stato dispone a favore dei cittadini in difficoltà economica. Ecco come funziona e come è possibile ottenere il contributo.
Lo Stato italiano per andare incontro alle esigenze delle famiglie economicamente più disagiate ha previsto il Fondo per morosità incolpevole per permettere loro di pagare i canoni di locazione e non subire uno sfratto per morosità.
Vediamo, però, come funziona, quali sono i requisiti e la procedura per richiedere il contributo.
Fondo per morosità incolpevole: cos’è e come funziona
Il Fondo per morosità incolpevole è stato istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con decreto anti-sfratti legge 102/2013 convertito nella legge 124/2013 ed opera solo nelle Regioni ad alta tensione abitativa.
Il Fondo predispone un contributo economico di 8.000 euro annui concesso alle famiglie in difficoltà economica che non riesco a sostenere, incolpevolmente, le spese per il pagamento dei canoni di locazione e che hanno già ricevuto una notifica di sfratto per morosità.
In Italia è stato istituito anche un Fondo Nazionale per il sostegno all’Accesso alle Abitazioni in Locazione che opera come misura preventiva, prima cioè che l’inquilino sia raggiunto dalla notifica di sfratto per morosità, ma resta uno strumento poco utilizzato, spesso per mancanza di risorse.
Fondo per morosità incolpevole: chi può richiederlo? Requisiti
Come abbiamo detto in precedenza, il Fondo nasce con lo scopo di aiutare gli inquilini che a causa di difficoltà economiche non riescono a pagare i canoni, derivanti da un contratto di affitto, al proprietario, ma, per poterlo ottenere, bisogna essere in possesso di requisiti specifici ed è necessario il verificarsi di alcune condizioni.
L’inquilino per poter beneficiare del contributo deve rispettare tali requisiti:
- reddito ISE non superiore ai 35.000 euro o reddito ISEE non superiore a 26.000 euro;
- nessun componente del nucleo familiare deve possedere un’immobile abitabile nella stessa provincia;
- contratto di affitto regolarmente registrato (non è concesso se si è in presenza di un affitto in nero);
- abitazione in locazione non di lusso;
- abitazione occupata da almeno un anno;
- cittadinanza italiana.
Inoltre, rappresenta un criterio preferenziale la presenza nel nucleo familiare di un minorenne, un ultrasettantenne o un una persona invalida almeno al 74%.
Oltre al possesso dei requisiti sopraindicati è necessario, al fine di ottenere il beneficio di 8.000 euro, che si avverino alcune condizioni.
Infatti, per poter fare richiesta del contributo non è sufficiente che l’inquilino sia in una situazione economicamente disagiata, ma è necessario che egli si trovi in uno dei casi che giustificano la morosità incolpevole:
- perdita di lavoro per licenziamento;
- accordi aziendali o sindacali con consistente riduzione dell’orario di lavoro;
- cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti notevolmente la capacità reddituale;
- mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici;
- cessazioni di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da cause di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente;
- malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato una notevole riduzione del reddito complessivo del nucleo familiare oppure l’utilizzo di una parte notevole del reddito per fronteggiare spese mediche e assistenziali.
E’ poi fondamentale che l’inquilino abbia già ricevuto la notifica di sfratto per morosità con citazione dinanzi al tribunale e che il contratto di locazione sia registrato regolarmente e stipulato esclusivamente ad uso abitativo.
Non è infatti riconosciuto lo stesso contributo per gli immobili locati ad uso commerciale.
Per poter presentare la domanda per ricevere il contributo del Fondo per morosità incolpevole l’interessato deve rivolgersi al proprio Comune di residenza che, verificati tutti i requisiti, l’esistenza di un bando e dei fondi necessari, provvede ad erogare il beneficio.
Si invitano gli interessati, quindi, a rivolgersi per maggiori informazioni ai Comuni di residenza, se rientrati tra quelli ad alto tasso abitativo.
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