Coronavirus, Borrelli shock: ecco quanti sono realmente gli italiani contagiati

Antonio Cosenza

24/03/2020

Coronavirus: ufficialmente sono 63.927 mila gli italiani che dall’inizio dell’epidemia hanno contratto il virus. Ma il numero reale potrebbe essere molto più elevato.

Coronavirus, Borrelli shock: ecco quanti sono realmente gli italiani contagiati

Coronavirus: in totale sono 63.927 i pazienti contagiati in Italia (tra quelli a cui è stato effettuato il test), ma il numero - come spiegato dal responsabile della Protezione Civile, Angelo Borrelli - potrebbe essere molto più elevato.

L’ultimo bollettino della Protezione Civile ci dice che ad oggi sono 50.418 i pazienti contagiati da Coronavirus in Italia, con il numero dei decessi salito a quota 6.077; i pazienti guariti sono 7.432.

Complessivamente, quindi, dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus in Italia sono 63.927 le persone che hanno contratto il virus Sars-Cov-2.

Questi, però, sono solo i casi accertati ovvero le persone a cui è stato riscontrato il contagio dopo il test con il tampone. Come noto, però, non è possibile sottoporre al test da Coronavirus tutta la popolazione italiana ed è per questo che il numero dei casi reali potrebbe essere molto più elevato rispetto ai dati ufficiali.

A confermare questa ipotesi è stato lo stesso capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in un’intervista rilasciata a La Repubblica con la quale ha svelato quelli che potrebbero essere i veri numeri del contagio da Coronavirus.

Un’ipotesi che potrebbe spiegare il perché del tasso di mortalità così alto in Italia, visto che in realtà i contagiati potrebbero essere molti di più rispetto ai 63.927 casi accertati. Ma di quanto questo numero si discosterebbe dalla realtà? Ecco quanto dichiarato in merito da Borrelli.

Coronavirus: quanti potrebbero essere realmente i contagiati in Italia

Secondo quanto dichiarato da Borrelli, la gravità della situazione in Italia è data dal fatto che fin dall’inizio ci sono stati “comportamenti pubblici che hanno alimentato il problema nazionale”, rendendolo più grave di quanto in realtà già non fosse.

A tal proposito il capo della Protezione Civile ha riportato alcuni esempi, come quello della comitiva del Lodigiano che in data 23 febbraio è andata ad Ischia, “portando il Coronavirus anche sull’isola”. Comportamenti poco corretti che potrebbero aver portato ad un aumento sensibile dei contagi, con i numeri reali che rischiano di essere molto più alti rispetto a quelli accertati.

Nel dettaglio, secondo Borrelli è molto credibile la teoria per cui esista un rapporto di un malato certificato ogni dieci non censiti. Questo significa che per ogni contagiato accertato con il tampone, ce ne sarebbero altri dieci ai quali però non è stato sottoposto il test. Asintomatici, ma anche persone che si sono ammalate ma che non avendo presentato complicazioni non sono state sottoposte al test da Coronavirus.

Secondo Borrelli, quindi, il numero dei contagiati in Italia potrebbe essere più impressionante di quanto già non sia: 600 mila persone, di cui solo il 10% certificate.

Coronavirus: le percentuali sui decessi sono errate?

Tenendo conto di questa teoria è molto probabile quindi che il tasso di mortalità del virus, tenendo conto solamente del territorio italiano, non corrisponda alla realtà.

Borrelli ne è consapevole e conferma di essersi posto il problema.

Che senso ha dare i dati sul numero dei positivi ogni giorno se si ha la consapevolezza che questi non corrispondono alla realtà? Un dubbio legittimo, ma il capo della Protezione Civile non intende comunque sospendere il consueto appuntamento delle 18:00. “È vero, possono essere dei dati imperfetti, ma dal primo giorno ho assicurato che avrei detto la verità.” ha dichiarato Borrelli.

Se ci fermassimo adesso ci accuserebbero di nascondere le cose”, ha poi concluso.

Fatto sta che il tasso sui decessi, che preoccupa così tanto se non altro perché superiore a quello di altri Paesi, sembra essere errato. Ad oggi, infatti, il tasso di mortalità accertato è di circa il 10%; ma se considerassimo un numero molto più alti di contagiati - come ad esempio i 600 mila casi ipotetici indicati da Borrelli - questa percentuale si abbasserebbe notevolmente, superando appena l’1%.

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