Coronavirus: a Wuhan nessuno crede ai dati sui morti, ecco perché

Fiammetta Rubini

1 Aprile 2020 - 13:06

La cospirazione del coronavirus cinese: i residenti di Wuhan raccontano di non credere al bilancio ufficiale delle vittime. “Troppe cremazioni in città, i morti sono quasi 50.000”.

Coronavirus: a Wuhan nessuno crede ai dati sui morti, ecco perché

Il bilancio ufficiale dei morti di coronavirus a Wuhan non convince i suoi cittadini, convinti che le vittime non sono 2.535, come riportato dalle autorità, ma molte di più. A sollevare i dubbi sono i dati sulle cremazioni e la grande richiesta di urne cinerarie in città negli ultimi tempi.

Sono in molti, politici statunitensi compresi, a sospettare (o accusare esplicitamente) la Cina di aver mentito sul vero bilancio dei decessi per coronavirus. Il loro scetticismo è stato innescato dai tentativi dei funzionari cinesi di coprire la gravità dell’epidemia nelle fasi iniziali, ossia prima che il virus si diffondesse oltreoceano.

Troppe urne rispetto ai morti: Wuhan non crede ai dati ufficiali

Nel 2019 Wuhan, capoluogo della provincia di Hubei ed epicentro della pandemia in Cina, ha registrato circa 56.000 cremazioni, in aumento rispetto ai due anni precedenti stando ai dati rilasciati dall’agenzia per gli affari civili di Wuhan. È vero che la popolazione della città è cresciuta dal 2018, ma questa crescita non giustifica un aumento del tasso di mortalità in città.

I residenti di Wuhan credono che il numero di persone morte nella loro città a causa del coronavirus sia fino a 18 volte superiore rispetto a quello riportato dalle autorità.

Secondo quanto riferito, le 7 case funebri di Wuhan hanno funzionato senza sosta negli ultimi tempi, spingendo più di una persona a sospettare che i funzionari stiano mentendo sul bilancio delle vittime per COVID-19 e che il vero numero sia più vicino a 50.000.

In un solo giorno la Funeral Home di Hankou ha ricevuto 5.000 urne; un residente ha detto ai media locali che gli inceneritori hanno lavorato ininterrottamente giorno e notte di recente. Come è possibile che siano morte così poche persone? Un altro cittadino ha detto che i 7 crematori attivi in città hanno la capacità di circa 2.000 corpi al giorno se lavorano tutto il giorno: è dunque impossibile che ci siano stati solo 2.535 morti in tutto. Ecco perché secondo alcuni le persone vittime di COVID-19 cremate a Wuhan sono state 46.800.

Le immagini delle file dei parenti dei morti davanti alla case funebri di Wuhan hanno fatto il giro dei social.

Le autorità hanno comprato il silenzio dei cittadini

I residenti di Wuhan dicono che i funzionari della città hanno comprato il loro silenzio offrendo 3.000 yuan (386 euro circa) in “indennità funebri” per assicurarsi che le cremazioni dei loro cari siano completate entro la festa del Qingming (o Giorno della Pulizia delle Tombe) che cade il 5 aprile. Si tratta di una festa nazionale in cui i cinesi ricordano i propri avi nei luoghi in cui sono morti, pulendo le tombe e offrendo cibo.

Nessun nuovo caso in Hubei

Intanto la provincia di Hubei, dove l’epidemia di coronavirus è apparsa per la prima volta alla fine del 2019, non ha riportato nuovi casi per 7 giorni consecutivi. Sono state revocate le restrizioni sul traffico aereo e alcuni voli nazionali hanno ripreso a funzionare.

A Pechino restano preoccupazioni circa il rischio di una seconda ondata dell’epidemia innescata da casi importati.

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