Da Intesa Sanpaolo a Unicredit, gli istituti di credito stabiliscono chiusure di filiali e nuovi orari di apertura. Le cose da sapere su banche chiuse, aperte e operazioni che si possono fare in filiale, secondo quanto previsto dal decreto.
Le banche restano aperte in base al Dpcm 11 marzo 2020, esattamente come Poste, uffici pubblici e sportelli di Agenzia delle entrate-riscossione (consentito solo su appuntamento).
A causa dell’emergenza sanitaria, però, gli istituti di credito hanno riorganizzato l’attività delle proprie filiali con aperture solo di mattina, chiusure il sabato e lavoro a turni dei propri dipendenti.
Coronavirus, Intesa Sanpaolo: quali filiali chiuse e aperte
Intesa Sanpaolo ha informato che a partire dal 12 marzo alcune filiali su tutto il territorio osservano un nuovo orario di apertura al pubblico, mentre altre saranno temporaneamente chiuse.
Restano chiuse le filiali in tutta Italia il sabato mattina.
Per sapere quali filiali Intesa Sanpaolo sono chiuse o e quali sono aperte ma seguono nuovi giorni e orari di apertura basta andare sul sito ufficiale e consultare la tabella inserendo provincia e comune.
La banca ricorda che “le operazioni sono possibili in tutte le filiali aperte e che sono a loro disposizione il sito internet e l’app Intesa Sanpaolo Mobile, dai quali è possibile effettuare in autonomia gran parte delle operazioni, acquistare prodotti e servizi e ricevere offerte a distanza dal proprio gestore”.
Come fare se la banca è chiusa
Intesa Sanpaolo così come gli altri istituti di credito raccomandano di recarsi in filiale solo ed esclusivamente per operazioni urgenti e non gestibili dai canali digitali o dal proprio internet banking. La banca online è aperta 7 giorni su 7, in alternativa è disponibile il servizio di filiale online raggiungibile al numero verde 800.303.303 senza costi aggiuntivi dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 22, il sabato e la domenica dalle 9 alle 19.
“Chiediamo a tutti di usare Bancomat, App, Internet Banking, Mail, Telefono. I negozi sono chiusi per limitare le possibilità di contagio: una filiale di banca non è diversa da qualsiasi altro negozio, quindi andateci solo se è assolutamente, strettamente, necessario”, insistono i bancari.
Se la propria filiale è chiusa ma si ha la necessità di effettuare un’operazione urgente, ci si può rivolgere a un’altra banca, tenendo presente che si darà precedenza ai propri correntisti. Inoltre si ricorda che i prelievi al bancomat sono consentiti poiché gli sportelli sono sempre aperti, e che in filiale è permesso entrare solo una persona alla volta mettendosi in fila a un metro di distanza almeno gli uni dagli altri.
Coronavirus e banche: quali sono le operazioni consentite?
Il problema avvertito da chi lavora in banca in questi giorni di coprifuoco nazionale è che troppa gente si reca in filiale per operazioni o richieste di informazioni non urgenti o necessarie. Si tratta per lo più di persone anziane e di persone che non hanno dimestichezza con l’internet banking.
In un comunicato a firma dei sindacati di Fabi, Cgil, Cisl, Uil e Unisin si chiarisce che in banca ci si può recare solo per motivi eccezionali:
“I servizi bancari rientrano nei servizi pubblici essenziali e quindi le filiali devono rimanere aperte, ma dato che si può uscire di casa solo per comprovate esigenze lavorative, per situazioni di necessità o per motivi di salute, ricordiamo a tutti che: non è necessario andare in banca per chiedere informazioni; non è necessario andare in banca per prelevare o versare (c’è il Bancomat), fare un bonifico o pagare un MAV (ci sono Bancomat e App); non è necessario andare in banca se l’operazione si può rimandare”.

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