Coronavirus creato in laboratorio dalla Cina per guerra chimica? Spunta uno studio

Fiammetta Rubini

14/02/2020

Il coronavirus è stato creato nel laboratorio di massima sicurezza a Wuhan come arma biochimica per la difesa? Un vecchio studio su un virus artificiale combinato con il coronavirus della SARS getta ombre sulla vicenda.

Coronavirus creato in laboratorio dalla Cina per guerra chimica? Spunta uno studio

Il nuovo coronavirus è stato creato in un laboratorio cinese combinando il coronavirus scoperto in una particolare specie di pipistrello cinese con un altro che causa la SARS nei topi.

È quanto emerge da un inquietante studio datato novembre 2015 pubblicato dall’US National Library of Medicine. Nel documento si descrive la creazione di un virus chimerico, composto con il Dna misto di CoV-SARS, trucco che consente agli scienziati di manipolare il virus senza timore di contagio, con lo scopo di esaminare la potenziale minaccia dei coronavirus circolanti e aiutare a prevedere future emergenze sanitarie.

Già all’epoca lo studio creò clamore nella comunità scientifica, che si domandava se ricerche del genere fossero davvero necessarie viste le conseguenze disastrose per la sicurezza pubblica che potrebbero scaturire da una eventuale fuga del virus dal laboratorio.

Ed è proprio l’origine artificiale del virus che finora ha ucciso oltre 1.300 persone e ne ha contagiate più di 60.000 che è al centro della discussione sul coronavirus da settimane. Mentre si aggrava il bilancio, in un clima di grande paura e apprensione è facile che il sospetto e la teoria del complotto prenda il sopravvento, tant’è che molte supposizioni da film fantascientifico si sono diffuse in rete, condivise ampiamente su Facebook e Twitter.

Le tesi complottistiche sono arrivate anche al tavolo della politica americana dopo che il senatore Tom Cotton ha chiesto che il governo cinese certifichi la natura non di bio-arma del coronavirus.

Al centro delle accuse, un laboratorio di massima sicurezza nei pressi di Wuhan, epicentro dell’epidemia, unica struttura in Cina dove vengono studiati gli agenti patogeni più pericolosi del mondo. Laboratorio in cui oggi lavora la dottoressa Shi Zhengli, una delle ricercatrici che ha partecipato allo studio del 2015 e che lo scorso 20 gennaio ha pubblicato un articolo su Nature in cui dichiarava l’origine animale del nuovo CoV (trasmesso dal pipistrello cinese) come se fosse una scoperta totalmente innovativa e come se 4 anni fa non fosse coinvolta nella manipolazione di un virus quasi identico a quello scoperto a dicembre 2019.

Coronavirus creato in laboratorio per bio-war: le teorie

Stando a quanto riferito alla testata americana Washington Times (da non confondere con il Washington Post) da un esperto di guerra biologica ed ex medico dell’intelligence militare israeliano, l’epidemia di coronavirus che si sta diffondendo in tutto il mondo ha avuto origine in un laboratorio alle porte di Wuhan collegato al programma di armi biologiche segreto condotto dalla Cina.

Sotto accusa l’Istituto di Virologia di Wuhan, il più avanzato laboratorio di ricerca sui virus mortali in Cina. Alcuni laboratori dell’Istituto sarebbero stati utilizzati probabilmente, in termini di ricerca e sviluppo, in armi biologiche cinesi con doppio scopo civile e militare, ha detto la fonte.

Le autorità cinesi hanno dichiarato di non conoscere la causa esatta del virus, indicando come probabile origine il mercato del pesce e di animali selvatici vivi di Wuhan. Qui il virus è stato trasmesso dall’animale all’uomo e poi da uomo a uomo.

Secondo la tesi complottista, invece, il nuovo coronavirus sarebbe “uscito” dal laboratorio per un incidente oppure a causa del contagio interno di un ricercatore che frequentava la struttura. Secondo le indiscrezioni, il laboratorio nazionale di biosicurezza di Wuhan era impegnato nella ricerca sui virus di SARS, Ebola, Nipah e febbre emorragica della Crimea-Congo, e probabilmente il vaccino contro la SARS è stato scoperto lì.

La fonte del WT sostiene la probabilità che i coronavirus studiati all’interno dell’Istituto di virologia di Wuhan siano inclusi nel programma cinese top secret di “bio-warfare” (“guerra biologica”).

Coronavirus arma di guerra fredda tra Cina e USA?

In Italia la teoria secondo cui la sindrome cinese può essere stata studiata come arma batteriologica nel laboratorio militare di Wuhan è stat abbracciata da Paolo Liguori, giornalista ed ex direttore di Tgcom24. Liguori sarebbe stato informato dell’origine artificiale del virus da una fonte affidabile, ma sottolinea la mancanza di prove certe a sostegno di questa tesi. Al momento quindi è bene chiarire che si tratta di voci non verificate.

Il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie ha riferito che il virus ha avuto origine da animali selvatici vivi venduti in un mercato a Wuhan, e da lì è passato all’uomo.

Non bisogna escludere a priori la possibilità che il virus sia nato in laboratorio per scopi militari, ma la circolazione delle informazioni potrebbe essere fortemente condizionata dai rapporti conflittuali tra Cina e Stati Uniti.

Quando è scoppiato il virus, infatti, sui siti internet cinesi hanno iniziato a circolare delle voci secondo cui il coronavirus faceva parte di una cospirazione degli USA per diffondere armi biologiche e contaminare i nemici cinesi. Ricordiamo che gli agenti biologici rientrano a tutti gli effetti nella categoria di armi di distruzione di massa.

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