In attesa del vaccino per il coronavirus, come vengono curati i pazienti? Le cose da sapere su farmaci e trattamenti utilizzati per guarire dall’infezione.
Come viene curato il coronavirus e come sono guarite le persone contagiate? Questi gli interrogativi che in moltissimi si pongono da quando l’epidemia è arrivata anche in Italia (guarda la mappa e i numeri del coronavirus).
Ad oggi non esiste un vaccino per il coronavirus, né un trattamento antivirale specifico. La ricerca sta andando avanti a passo spedito, ma attualmente l’unico modo per proteggersi dal contagio è evitare di essere esposti al virus. Gli esperti e le istituzioni raccomandano quindi azioni preventive quotidiane come lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi soprattutto dopo essere andati in bagno, prima di mangiare e dopo essersi soffiati il naso; usare disinfettanti per le mani; evitare il contatto con persone che mostrano sintomi influenzali e luoghi molto affollati sono comportamenti da attuare soprattutto ora che il coronavirus si è diffuso anche in Italia. L’uso di mascherina è utile per limitare la diffusione del virus, ma solo a determinate condizioni.
Cura coronavirus: come si guarisce dall’infezione?
Anche se il bollettino è drammatico, gli esperti invitano a evitare allarmismi e ribadiscono che dal coronavirus si guarisce. In Europa il tasso di mortalità dell’infezione è del 2,5% circa, e il numero di guariti nel mondo finora è di oltre 23.000.
Ma come sono guariti dal coronavirus i pazienti infetti? È salita agli onori della cronaca la neonata cinese di 17 giorni che è guarita dall’infezione senza farmaci. La bimba, che ha contratto il virus dalla mare, non presentava evidenti difficoltà respiratorie o sintomi gravi, e i medici le hanno somministrato solo un trattamento per le sue condizioni miocardiche.
Ma questo dato non deve stupire particolarmente. L’ISS riporta infatti che la maggior parte delle persone che contrae il Covid 19 guarisce spontaneamente. Quanto ai trattamenti, ad oggi non esistono cure specifiche per le infezioni causate dal coronavirus, né vaccini per proteggersi.
I pazienti ricoverati vengono quindi curati con terapie di supporto anti-infiammatorie e antidolorifici, che servono ad alleviare i sintomi della malattia in modo da favorire la guarigione. Altri tipi di trattamenti sono utilizzati per evitare che eventuali complicazioni portino al decesso. Ad esempio, se una persona è affetto da una polmonite che può aggravarsi e portare alla morte, i medici effettuano l’Ecmo (Ossigenazione extracorporea a membrana), un processo per fornire supporto respiratorio.
In corso anche cure sperimentali, come l’utilizzo di farmaci attivi contro altri virus come l’HIV e la terapia a base di plasma di convalescenza rivelatasi efficace nell’ospedale di Wuhan, in Cina. Questa tecnica consiste nell’utilizzo degli anticorpi presenti nel sangue di chi è guarito dal coronavirus, ed è stata già sperimentata nel 2016 per fronteggiare l’Ebola. Il primo paziente che ha ricevuto il trattamento è stato dimesso. Si tratta di terapie empiriche proposte, per ora, a livello sperimentale. La loro efficacia non è quindi garantita.
Ricordiamo invece che per la cura del coronavirus non va utilizzato il cortisone e che gli antibiotici non servono per curare l’infezione virale. Al momento le uniche armi a nostra disposizione per fronteggiare l’epidemia sono le misure di prevenzione e di contenimento (isolamento, quarantena per le persone potenzialmente infette o con sintomi conclamati e astensione da attività sociali).
A che punto è il vaccino per il coronavirus
Quando arriverà il vaccino contro il coronavirus? Non prima di un anno, forse un anno e mezzo, dicono gli esperti. I tempi per la messa a punto e la commercializzazione di un vaccino sono lunghi, anche se nel caso del COVID-19 gli scienziati stanno premendo il piede sull’acceleratore.
Sono diverse le società e le università coinvolte nello sviluppo di un vaccino per il coronavirus e farmaci antiretrovirali, e al momento il Paese più vicino alla soluzione sarebbero gli Stati Uniti. L’azienda americana Moderna ha annunciato oggi di aver messo a punto il primo vaccino per il coronavirus, pronto per i test sull’uomo entro aprile ma che non sarà disponibile in commercio prima del 2021.
Fanno ben sperare anche le notizie provenienti dall’Australia, dove il team dell’Università del Queensland sta velocizzando le tempistiche per la messa a punto del vaccino contro il coronavirus. i test sugli animali partono questa settimana e la speranza è di iniziare la sperimentazione sugli esseri umani entro la metà dell’anno.
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