È morto in Cina il primo cittadino americano mentre due nuovi casi vengono confermati negli Emirati Arabi Uniti
Il Coronavirus ha mietuto la sua prima vittima americana: si tratta di un uomo residente a Wuhan di 60 anni. È stato un portavoce dell’ambasciata americana a Pechino a confermare il decesso avvenuto lo scorso 6 febbraio presso il Jinyintan Hospital della città orientale.
Coronavirus, possibile anche prima vittima giapponese
“Offriamo le nostre più sincere condoglianze alla famiglia per la loro perdita” ha sottolineato. “Per rispetto alla stessa” ha aggiunto, “non abbiamo ulteriori commenti da fare”. Si tratta della prima vittima statunitense riconosciuta dall’esplodere dell’emergenza. Wuhan, capitale della provincia di Hubei, è l’epicentro dell’epidemia e il luogo dove sono concentrati la maggior parte dei contagi e delle morti.
Al momento sono in corso ulteriori indagini sul caso di un giapponese che avrebbe contratto il virus a Wuhan e sarebbe deceduto: si tratterebbe, se confermato, del primo cittadino nipponico morto a causa dell’emergenza. Da quel che è stato possibile ricostruire l’uomo, 60 anni, era stato ricoverato lo scorso 22 gennaio a causa di una grave polmonite: nonostante l’esecuzione del test del coronavirus le autorità giapponesi non sono state in grado di stabilire se fosse stato effettivamente contagiato.
Negli ultimi due giorni l’Organizzazione mondiale della Sanità ha reso noto che il numero dei contagi ha mostrato una certa flessione: un segno importante ma non decisivo per pensare di essere fuori dal rischio visto che questo tipo di virus presentano un percorso altalenante in merito alla diffusione.
Il bilancio totale dell’epidemia di Coronavirus in Cina è arrivato a 722 morti con 1.280 contagiati in condizioni gravi: i casi confermati d’infezione sono 34.546 con 2050 persone dimesse dai nosocomi. Due casi sono stati confermati negli Emirati Arabi Uniti.
Buone le condizioni del paziente italiano
Il primo paziente italiano risultato positivo al Coronavirus è in buone condizioni e ricoverato presso l’Ospedale Spallanzani di Roma: 29 anni, si trovava a Wuhan in vacanza in occasione del Capodanno Cinese per celebrare la festività con la sua fidanzata, originaria del luogo. Il bollettino medico emesso dal nosocomio ha specificato che presenta “lieve febbricola e lieve iperemia congiuntivale. Il quadro clinico e quello radiologico polmonare sono negativi”. Il giovane, ricercatore negli Stati Uniti, ha iniziato ieri la terapia antivirale.
Sono ancora gravi ma stabili le condizioni dei due cittadini cinesi ricoverati nell’ospedale romano affetti da Coronavirus e già sottoposti a terapie sperimentali.
Rimangono in quarantena, presso la città militare della Cecchignola gii italiani rientrati dalla Cina nei giorni scorsi: secondo il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza è da considerare improbabile che il ragazzo possa aver trasmesso l’infezione da Coronavirus agli altri 55 connazionali tornati in Italia con lui.
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