Coronavirus e spostamenti: la passeggiata col cane è una violazione del decreto? Una donna è finita nei guai per aver portato il cane a spasso. Ecco le regole per chi possiede animali domestici.
Il decreto Io resto a casa emanato dal premier Conte per limitare la diffusione del coronavirus ha sollevato diverse domande su cosa si può e non si può fare con l’Italia in quarantena. Le persone sono preoccupate che i loro spostamenti e le loro uscite di casa possano far scattare denunce e multe. Il problema si può creare soprattutto per chi ha un cane da portare fuori per fare i bisogni o per farlo giocare e correre all’aria aperta. La passeggiata col cane è consentita in tutti i casi o si può finire nei guai durante i controlli per non aver rispettato le norme del decreto?
Stando a quanto riportato dal Corriere, una donna in provincia di Padova è stata multata per aver portato a spasso il suo cane, violando così alcune misure ministeriali anti-coronavirus.
In realtà, è giusto chiarire che non è proibito portare a spasso il proprio animale domestico, purché nel proprio comune di residenza e rispettando la misura di distanza interpersonale di un metro. Le persone possono inoltre uscire di casa per altre necessità, come fare la spesa o assistere i propri cari non autosufficienti.
Coronavirus: denunciata per aver portato a spasso il cane
Una sessantenne è stata denunciata a Este, in provincia di Padova, per aver portato a spasso il cane. La donna risulta aver violato una delle misure del decreto del Consiglio dei ministri che vieta di allontanarsi dalla propria zona di residenza senza un motivo veramente legittimo.
La donna, trovata dalla polizia locale senza autocertificazione, si è giustificata dicendo: “Non ce l’ho l’autodichiarazione perché stavo solo andando a portare a spasso il cane, non volevo certo attaccare dei microbi agli altri...”.
La signora ha raccontato alle forze dell’ordine di abitare in un paese vicino a quello in cui di solito si reca per portare a spasso il suo cane tutte le mattine, come aveva fatto anche quel giorno. Il comandante dei vigili ha spiegato che la signora può effettivamente portare a spasso il suo animale da compagnia, purché si limiti a farlo nel suo comune di residenza.
Passeggiata con il cane: quando scatta la multa
Con l’Italia che a partire dal 10 marzo è diventata zona protetta, per legge “bisogna evitare su tutto il territorio della penisola gli spostamenti a meno di comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità e motivi di salute. Aggiungiamo un divieto degli assembramenti all’aperto e in locali all’aperto”.
I cittadini sono dunque invitati a restare in casa propria, salvo vere necessità, fino al 3 aprile 2020.
Come chiarito anche dalla Polizia di Stato, si può uscire per situazioni di necessità ma solo per comprovate esigenze primarie non rinviabili. Tra queste rientra anche la gestione quotidiana degli animali domestici, quindi portarlo fuori per soddisfare le sue esigenze fisiologiche e andare dal veterinario per i dovuti controlli. È consentito inoltre uscire per fare la spesa (ma si è invitati a farlo quanto più vicini a casa), fare attività sportiva e motoria all’aperto purché a distanza di almeno 1 metro e uscire per situazioni familiari urgenti (ad esempio congiunti malati).
Si può quindi uscire di casa per portare a spasso il proprio cane senza rischiare problemi con le forze dell’ordine che controllano gli spostamenti, ma preferibilmente sotto casa e nel proprio quartiere, sicuramente nel proprio comune di domicilio o residenza.
Per spostarsi da un comune a un altro è richiesto il modulo di autodichiarazione, ovvero un documento che certifica i motivi dello spostamento del cittadino nonostante le limitazioni fissate dalle autorità.
La violazione delle norme ministeriali può essere punita con l’arresto fino a 3 mesi e con una multa fino a 206 euro, come pena prevista dall’articolo 650 del codice penale “sull’inosservanza di un provvedimento di un’autorità”.
Possono però essere comminate pene più ingenti per coloro che adotteranno comportamenti che possano mettere a rischio la salute degli altri, come ad esempio la fuga dalla quarantena per chi risulta contagiato dal Covid-19 o ne ignora i sintomi. Questo infatti si potrebbe configurare comereato di delitto colposo contro la salute pubblica.
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