Pioggia di denunce e azioni legali contro i medici. Il CNF autorizza le sanzioni disciplinari per gli avvocati che speculano sull’emergenza coronavirus.
Il Consiglio Nazione Forense, chiamato in causa dall’Ordine dei medici, ha deliberato in una nota che gli avvocati - pochi per fortuna - che speculano sull’emergenza sanitaria promuovendo azioni legali contro i medici avranno delle sanzioni disciplinari. Si tratta, difatti, di una comportamento poco professionale - definito da molti «sciacallaggio» - che ha sconcertato in primis gli stessi avvocati.
Senza dubbio è diritto di ogni cittadino agire contro le eventuali mancanze del sistema sanitario, tuttavia l’incremento delle denunce verso i medici registrato in questi giorni sembrerebbe nascondere un’operazione legale scorretta e irrispettosa nei confronti di chi, con moltissime difficoltà, porta avanti in prima persona la battaglia contro il virus.
Infatti diversi studi legali specializzati in cause per malasanità hanno aumentato la pubblicità sul web, spingendo i familiari dei deceduti per coronavirus ad intentare delle cause contro il personale medico.
Una situazione paradossale, dato che i medici, insieme a infermieri e oss, stanno portando avanti una vera e propria guerra contro l’epidemia, nonostante la scarsità di mascherine e di altri presidi di protezione, mettendo così a rischio la loro salute e quella dei loro cari. In questi giorni è in esame in Senato la proposta di inserire lo scudo penale per i medici fino alla fine dello stato emergenziale, questa potrebbe confluire nel decreto Cura Italia.
Coronavirus: aumentano le denunce contro i medici
L’Italia, come molti altri Paesi, sta affrontando una situazione drammatica a causa dell’elevato numero di contagi da COVID-19, che mette a dura prova le strutture sanitarie e il personale medico. Una vera e propria guerra, combattuta in prima linea dai medici di famiglia e da chi lavora in Ospedale, tra ritmi serrati e scarsi presidi di protezione.
Eppure, nonostante l’eccezionalità del momento, fioccano le denunce contro i medici chirurghi. Questa situazione ha spinto il dott. Filippo Anelli, Presidente della Federazione nazionale dell’Ordine dei medici, ad inviare una comunicazione al Consiglio Nazionale Forense dove chiede di vigilare sul rispetto della deontologia degli avvocati. Ciò perché da quando è scoppiata l’emergenza coronavirus sono aumentate le pubblicità degli studi legali che offrono assistenza legale contro presunti errori medici. Il CNF ha risposto immediatamente precisando che gli studi legali impegni a promuovere questo tipo di azioni saranno sanzionati. Nella nota il Consiglio assicura:
«l’attenta e forte vigilanza di tutte le istituzioni forensi nell’individuare e sanzionare i comportamenti di quei pochi avvocati che intendono, speculare sul dolore e le difficoltà altrui, nel difficile momento che vive il nostro Paese.»
Lo stesso CNF, e a seguire diversi Ordini degli avvocati di tutta Italia, hanno subuto preso le distanze da questo comportamento “da sciacalli” e invitano i colleghi a moderare i toni. L’emergenza sanitaria, infatti, non deve in alcun modo trasformarsi nell’occasione di facili guadagni.
Al contrario, medici, infermieri ed oss, che operano con ritmi ai limiti del legalmente consentito e senza garanzie, dovrebbero essere - ora più che mai - supportati e non ostacolati dal pericolo delle denunce. Ricordiamo che delle 35mila azioni legali contro i medici proposte ogni anno, il 95% delle penali e il 70% delle civili si concludono con sentenza di proscioglimento.
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