Primo caso di coronavirus confermato in Africa. I dettagli
Il coronavirus è arrivato in Africa. Il primo caso di infetto da COVID-19 è stato segnalato in Egitto venerdì 14 febbraio, riportano diversi media. La persona contagiata non è egiziana. Il ministro della Salute del Cairo ha immediatamente contattato l’Organizzazione Mondiale della Sanità e ha preso tutte le misure necessarie.
Primo caso di coronavirus in Africa
L’Egitto ha notificato il primo caso di COVID-19, la malattia trasmessa dal nuovo coronavirus originatosi nella provincia di Hubei, in Cina. Al momento non sono note le generalità del malato, tranne che non si tratta di un cittadino egiziano. Questo potrebbe far sperare che la persona non si trovasse nel Paese da molto tempo e, dunque, non abbia diffuso il virus. La notizia è stata riportata da Arab News.
Di recente, quarantacinque casi sospetti sono stati messi sotto osservazione in Etiopia, Kenya, Costa d’Avorio e Botswana. 35 di questi sono stati dimessi, mentre altri 10 rimangono in quarantena. In tutta l’Africa, però, sono soltanto 6 i laboratori in grado di effettuare test attendibili sul virus.
È altamente improbabile, precisiamo, che il coronavirus passi dall’Africa alle sponde italiane (come invece ritiene Matteo Salvini), perché l’Italia è un Paese ricco pienamente in grado di contenere la diffusione dell’epidemia. Il rischio concerne piuttosto proprio la salute di milioni di cittadini africani.
Coronavirus, i rischi per l’Africa
L’arrivo del coronavirus in Africa era atteso con preoccupazione da diversi giorni, perché si teme che i Paesi del continente non siano in grado di gestire l’epidemia.
Le criticità riguardano sia l’inadeguatezza delle strutture ospedaliere, come la disponibilità di posti letto per la rianimazione, che fattori come la malnutrizione. Quest’ultima, fra le altre cose, aumenta la vulnerabilità dell’organismo al virus. L’enorme aumento della presenza cinese in Africa, avvenuto nel corso degli ultimi dieci anni, aumenta l’esposizione del continente al coronavirus.
L’infezione da COVID-19, dopo aver raggiunto i 60.000 casi (per la maggior parte situati a Wuhan), si è in qualche modo stabilizzata e il numero di infetti è cominciato a calare. Ma “l’epidemia può ancora andare in ogni direzione”, ha messo in guardia il direttore dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus. “La nostra più grande paura rimane il danno che il coronavirus può fare in un Paese come la Repubblica Democratica del Congo”, ha aggiunto.
L’arrivo del coronavirus in Africa era visto dagli esperti come un fatto inevitabile. Il capo delle operazioni OMS nel continente, Michel Yao, aveva avvertito che poteva succedere “da un momento all’altro”, e che la maggior parte degli ospedali non sarebbe stato in grado di gestire un grande numero di pazienti bisognosi di terapia intensiva.
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