Coronavirus, Italia “colpita alle spalle” dalla Germania

Marta Tedesco

17 Marzo 2020 - 13:45

Coronavirus, il paziente 0 causa della diffusione del virus in Italia è tedesco. Lo rivela Massimo Galli, docente di malattie infettive all’università Statale di Milano, che punta il dito contro la Germania.

Coronavirus, Italia “colpita alle spalle” dalla Germania

In Italia il paziente 0 del coronavirus è probabilmente un uomo tedesco, proveniente dalla Baviera.

Massimo Galli, docente di Malattie infettive all’università Statale di Milano, ha lanciato un’accusa pesante, rivolta a “un altro Paese europeo” che ci avrebbe “presi alle spalle dopo aver chiuso gli accessi dalla Cina”. Galli punta il dito contro la Germania e descrive la drammatica situazione in cui versa l’Italia senza mezzi termini, spiegando la sua tesi sul paziente 0 tedesco.

Intanto il bollettino della Protezione Civile parla di 2.470 nuovi positivi (23.073 totali) e di 349 nuovi decessi (2.158 in totale) in Italia.

Coronavirus: c’è la Germania dietro il boom di casi in Italia

L’ipotesi abbastanza ovvia è che almeno gran parte, se non tutta l’epidemia” di coronavirus scatenatasi a partire dal 21 febbraio nel Lodigianosia partita da qualcuno che si è infettato in Germania verosimilmente intorno al 24, 25 o 26 di gennaio e che poi è venuto in quella zona dove ha seminato l’infezione, del tutto inconsapevolmente o perché completamente asintomatico o perché ha scambiato i sintomi di Covid-19 per quelli di una normale influenza”.

Questa è la teoria sulla diffusione del Covid-19 in Italia spiegata dall’infettivologo Massimo Galli. “Tutta l’epidemia iniziale nella zona rossa viene da quel contatto lì, che ha potuto consentire al virus di aggirarsi di nascosto e sottotraccia per quasi 4 settimane prima che si scoprisse l’esistenza del problema in quell’area geografica e anche oltre”.

L’ipotesi avanzata da Galli prova a risolvere il mistero legato al ‘paziente 0’, che ha portato il contagio in Italia. Tutti i dati scientifici raccolti fino ad ora ipotizzano la “pista genetica” che spiega l’origine del focolaio di coronavirus scoppiato in Baviera. Secondo Galli, c’è un ramo dell’albero filogenetico del Covid-19 che comprende le cinque sequenze italiane: una finlandese, due tedesche, una messicana, una brasiliana e quella di Monaco di Baviera.

Si è fatto luce dunque su come il Covid-19 si sia diffuso così massicciamente e in poco tempo in Veneto, in Piemonte, in Liguria, in Emilia-Romagna, e forse anche nelle Marche. Perciò il responsabile del reparto Malattie infettive del Sacco di Milano ha lanciato un appello agli altri paesi, dopo che l’Italia è stata descritta come focolaio a livello globale: “Quell’agghiacciante situazione che ha creato tutti questi lutti e tutti questi problemi è un monito anche per le altre nazioni, che cerchino di capire come può funzionare”.

Coronavirus, le dinamiche del contagio: chi è il paziente 0?

Finalmente abbiamo una risposta. Grazie agli studi di Massimo Galli, coadiuvato da ricerche condotte da medici e scienziati tedeschi, l’origine cinese del virus è stata confermata: il contagio sarebbe sbarcato in Italia tramite la Germania.

Nello specifico, potrebbe essere un 33enne proveniente da una città vicino a Monaco, in Germania, a essere il paziente 0 europeo colpito da Covid-19. Proprio lui potrebbe aver dato inizio accidentalmente all’epidemia da coronavirus in Italia con i primi focolai, tra cui quello di Codogno. Il paziente 0 sarebbe giunto nel nostro paese tra 25 e 26 gennaio dopo aver partecipato a un meeting lavorativo con una manager proveniente da Shangai. Da qui si sarebbe infettato e avrebbe portato il virus nel nostro Paese, dando inizio a “il primo focolaio Covid-19 d’Europa”.

La nostra ipotesi, che comincia ad avere un’importante base di dati è che qualcuno si sia infettato dopo quelle riunioni a Monaco con la manager arrivata da Shanghai e poi abbia portato l’infezione qui” afferma Galli. Il possibile paziente 0 che ha portato il focolaio da Covid-19 in Europa è un dipendente di 33 anni della Webasto, azienda storica che produce componenti automobilistici, fondata a Stockdorf, vicino a Monaco.

Tre giorni dopo la riunione con la manager di Shangai, il 24 gennaio, l’uomo ha accusato i primi sintomi della malattia: tosse, dolori muscolari e febbre a 39. Allo stesso tempo, anche la collega cinese, tornata a casa il 26 gennaio, aveva iniziato ad accusare i primi sintomi di malessere, dopodiché è risultata positiva al test del coronavirus. La donna avrebbe contratto il virus in quanto aveva avuto contatti con i genitori che vivono nell’epicentro dell’epidemia nata a Wuhan.

La positività da coronavirus in seguito è emersa anche nel 33enne bavarese. Nonostante l’uomo risultasse contagiato, però, in pochi giorni le sue condizioni di salute sono migliorate ed è per questo che l’uomo è tornato a lavorare il 27 gennaio. È da quel momento che probabilmente è scoppiato il contagio.

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