I virus più pericolosi e letali del mondo

Fiammetta Rubini

27 Gennaio 2020 - 17:48

Altro che coronavirus cinese: dall’ebola all’HIV, passando per dengue e influenza, il mondo conosce virus mortali ugualmente o ancora più pericolosi. Ecco quali sono.

I virus più pericolosi e letali del mondo

Il genere umano ha a che fare con i virus da sempre. La ricerca medica, i vaccini e i farmaci antivirali hanno permesso di curare e bloccare la diffusione di molte infezioni, e in alcuni casi (come il vaiolo) anche di debellarle.

Ma, come dimostra dalla nuova epidemia di coronavirus (2019-nCoV) esplosa in Cina, siamo ben lontani dal vincere definitivamente la lotta contro i virus.

Il panico causato dall’attuale infezione, che potrebbe aver avuto origine da un serpente altamente velenoso venduto nel mercato di Wuhan, è dovuto alla somiglianza del virus con la SARS. Entrambi si trasmettono all’uomo, possono essere mortali e attaccano il sistema respiratorio umano. Secondo le autorità cinesi, comunque, il nuovo virus non è potente e letale come la SARS: ad oggi sembra avere il 10% della letalità di questa, con il 3% di tasso mortalità, anche se si sta rivelando altamente contagioso.

Là fuori ci sono altri virus ugualmente o ancora più pericolosi del nuovo coronavirus cinese. Eccone quelli che rappresentano la minaccia più grande per l’uomo.

SARS

La SARS, acronimo di Severe acute respiratory syndrome, è una forma atipica di polmonite apparsa per la prima volta nel 2002 nella provincia di Guangdong in Cina. È stata passata all’uomo dai pipistrelli. È mortale complessivamente nel 15% dei casi in cui ha completato il suo corso, con il tasso di mortalità attuale del 7% circa degli individui contagiati.

Virus di Marburg

Questo virus è stato identificato nel 1967 quando si sono verificati piccoli focolai nei laboratori in Germania che ospitavano scimmie infette importate dall’Uganda. I sintomi sono simili a quelli del virus dell’ebola: entrambi possono causare febbre alta, emorragie, shock, insufficienza degli organi e morte.

Stando ai dati dell’OMS, il tasso di mortalità quando fu scoperto era del 25%, salito a oltre 80% nello scoppio nella Repubblica Democratica del Congo tra il 1998 e il 2000, così come nel 2005 quando il virus è tornato a colpire la popolazione in Angola.

Virus Ebola

I primi focolai di Ebola nell’uomo si sono verificati in Sudan e Congo nel 1976. L’ebola si siffonde tramite il contatto di sangue e altri fluidi corporei o tessuti di persone e animali infetti. L’epidemia di Ebola scoppiata nell’Africa occidentale nel 2016 è iniziata nel 2014 ed è stata la forma di epidemia più grande e complessa della storia del virus, secondo l’OMS.

Rabbia

I vaccini contro la rabbia negli animali domestici, introdotti negli anni Venti, hanno contribuito a rendere la malattia estremamente rara nei Paesi economicamente sviluppati. Il virus, però, resta un grave problema in India e in alcune aree dell’Africa.

La rabbia distrugge il cervello e causa una serie di sintomi terribili come movimenti violenti, emozioni incontrollate, incapacità di muovere parti del corpo, confusione e perdita di coscienza. Una volta che la rabbia colpisce un umano o un animale, ha il 100% di probabilità di morte, e l’unica cura efficace è la prevenzione. La rabbia provoca fino a 55mila decessi nel mondo ogni anno ed è presente in oltre 150 paesi.

HIV

Oggi la ricerca su HIV e AIDS ha fatto passi enormi, e ci sono farmaci in grado di bloccare il replicarsi del virus e i danni che provoca nel corpo, oltre che farmaci antiretrovirali in grado di ridurre il rischio di trasmissione del virus.

Nonostante ciò, la malattia continua a devastare molti paesi a basso e medio reddito, dove si verificano il 95% delle nuove infezioni da HIV. Nel 2018 770.000 persone sono morte nel mondo a causa dell’HIV, con i paesi dell’Africa occidentale e centrale che risultano i più colpiti. Quasi 1 su 20 adulti nell’Africa subsahariana è sieropositivo, secondo l’OMS.

Dengue

Il virus Dengue, che si trasmette tramite la zanzara, è apparso per la prima volta negli anni ’50 nelle Filippine e in Thailandia, e da allora si è diffuso in tutte le regioni tropicali e subtropicali del mondo.

Il 40% della popolazione mondiale vive attualmente in zone in cui la dengue è endemica. Secondo i dati OMS, la dengue colpisce dalle 50 alle 100 milioni di persone all’anno e, sebbene il tasso di mortalità per dengue sia inferiore ad altri virus (del 2,5%) può causare febbre emorragica e portare alla morte se non trattata. Attualmente non esiste un vaccino.

Influenza

La malattia infettiva respiratoria causata dal virus dell’influenza, che si presenta con sintomi comuni come febbre, mal di gola, naso che cola, dolori alle articolazioni, mal di testa e tosse, può portare a complicazioni anche gravi.

La mortalità è maggiore tra i bambini, gli anziani e le persone con problemi di salute. Anche se le pandemie di influenza sono rare, nel 20° secolo se ne sono verificate ben tre: l’influenza spagnola nel 1918, l’influenza asiatica nel 1958 e l’influenza Hong Kong nel 1968, ciascuna ha causato oltre 1 milione di morti.

A giugno 2009 l’OMS ha dichiarato l’epidemia di influenza A/H1N1 (cosiddetta “febbre suina”). La percentuale dei decessi in Italia causati dall’influenza A è stata dello 0,029 per mille, contro il 2 per mille della normale influenza.

Rotavirus

Oggi esistono due vaccini per proteggere i bambini dal rotavirus, infezione da gastroenterite e causa più frequente di ricovero dei piccoli per diarrea. Il rotavirus si diffonde molto rapidamente ed è un vero e proprio killer nei paesi poveri, dove le cure e i trattamenti di reidratazione non scarsamente disponibili.

Si stima che nel 2013 il rotavirus abbia causato la morte di oltre 200mila bambini in tutto il mondo, e che ogni giorno provochi 500-600 morti circa.

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