La Corte d’Assise e la Corte d’Assise d’Appello sono gli organi a cui compete giudicare i reati più gravi, rispettivamente in primo e in secondo grado. Ne fanno parte sia giudici togati che giudici popolari estratti a sorte. Ecco come funziona.
Cos’è esattamente la Corte d’Assise, di cosa si occupa e come funziona? La Corte d’Assise è un organo giurisdizionale molto particolare, soprattutto per la sua composizione. Ne fanno parte sia giudici togati, cioè magistrati di professione, sia giudici laici, quindi popolari, estratti da una lista ad hoc.
La Corte d’Assise è competente a giudicare i reati più gravi previsti dal nostro ordinamento. Il secondo grado di giudizio spetta alla Corte d’Assise d’Appello.
In questo articolo vedremo nel dettaglio quali sono i reati di competenza della Corte d’Assise e come fare a diventare un giudice laico e partecipare alle udienze.
Cosa sono Corte d’Assise e Corte d’Assise d’Appello
Cos’è la Corte d’Assise, di cosa si occupa e come funziona lo si evince dalla legge del 10 aprile 1951, n. 287. Questo organo è chiamato a giudicare sulle fattispecie più gravi previste nel nostro Codice penale, quindi i reati puniti con l’ergastolo o la detenzione superiore a 24 anni.
Anche la Costituzione parla della Corte d’Assise, precisamente all’articolo 102, che si riferisce proprio alla sua composizione: “La legge regola i casi e le forme della partecipazione diretta del popolo all’amministrazione della giustizia.”
Le Corti d’Assise sparse sul territorio infatti sono composte da due giudici di professione e da sei cittadini scelti tramite sorteggio da un apposito elenco.
Entrambi i giudici, togati e laici, formano un collegio unico e quindi deliberano insieme. Nel dettaglio la deliberazione avviene tramite votazione: il voto spetta prima ai giudici popolari (ex articolo 527 del Codice di procedura penale) che votano dal più giovane al più anziano di età, e poi ai giudici togati, questo serve a garantire che i primi non siano influenzati dai giudici di professione.
In caso di impedimento di uno o più giudici popolari vengono chiamati dei giudici laici supplenti, in questo modo si evita che il processo venga interrotto.
Le Corti d’Assise hanno sede nei capoluoghi di Regione.
Quali sono i reati di competenza della Corte d’Assise
Come abbiamo anticipato poc’anzi, la Corte d’Assise è il tribunale investito delle cause che hanno a che fare con le fattispecie di reato più gravi. Ecco l’elenco completo:
- delitti per i quali la legge stabilisce un massimo di ergastolo o reclusione non inferiore a 24 anni (escluso il tentato omicidio, rapina di estorsione e di associazioni di tipo mafioso e i delitti del Dpr 309/1990);
- per omicidio consenziente, istigazione o aiuto al suicidio, omicidio preterintenzionale;
- ogni delitto doloso se ha causato morte di una o più persone (salvo omissione di soccorso, rissa e lesioni o morte non voluta);
- accuse di ricostituzione del partito fascista, di delitto di genocidio, contro la personalità dello Stato con reclusione massima non inferiore ai 10 anni;
- delitti attuati o tentati di tratta di persone, riduzione in schiavitù, acquisto di schiavi, delitti con finalità di terrorismo con reclusione massima non inferiore ai 10 anni.
Non rientrano nelle competenze della Corte d’Assise e quindi nemmeno della Corte d’Assise di Appello i reati, di qualsiasi entità, commessi dai minori; questi competono unicamente al Tribunale dei minori.
Come diventare membri della giuria popolare in Corte d’Assise: i requisiti
Ora che abbiamo visto la composizione e i reati di cui si occupa la Corte d’Assise, vi starete chiedendo come si può prendere parte ai giudici. In altre parole quali sono i requisiti per entrare nell’elenco dei giudici popolari. Vediamoli subito:
- cittadinanza italiana e godimento dei diritti civili e politici;
- buona condotta morale;
- età non inferiore ai 30 e non superiore ai 65 anni;
- titolo di scuola media di primo grado di qualsiasi tipo (per la Corte d’assise d’appello è richiesto il diploma di scuola media superiore).
Non possono fare parte della Corte d’assise i magistrati, i funzionari dell’ordine giudiziario in attività, i membri delle forze armate e di qualsiasi organo della polizia, ministri di culto o religiosi si qualsiasi congregazione.
Per chi si chiede come diventare giudice popolare della Corte d’assise la procedura è semplice. Ogni anno dispari e quindi ogni 2 anni viene reso noto da parte dei sindaci l’invito fare domanda per l’iscrizione all’elenco dei giudici popolari.
Giudici popolari, il compenso dovuto
Ai giudici che rientrano nella composizione della Corte d’Assise è riconosciuto un rimborso spese pari a 25,82 euro per ogni giorno di attività. Per autonomi e dipendenti senza retribuzione per le giornate di esercizio il compenso è di 51,65 euro per le prime 50 sedute e di euro 56,81 euro per le udienze successive.
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