Exchange Traded Notes o ETN sono strumenti finanziari derivati, “parenti” degli ETC. Sono strumenti di debito emessi fuori bilancio da una Banca/SIM e sono negoziati in Borsa.
Per gli investitori professionali e privati che sono alla ricerca di nuove opportunità di investimento e vogliono accedere direttamente al mercato degli indici e dei sottostanti diversi dalle materie prime, dal 2006 è possibile investire sugli Exchange Traded Notes o ETN.
Che cos’è un ETN? Come funziona? Che differenza c’è tra un ETN e un ETC? Sono tutti validi quesiti a cui si deve dare una risposta adeguata e questa guida si propone proprio di analizzare il funzionamento, le caratteristiche che contraddistinguono un Exchange Traded Notes o ETN e le differenze con un ETC.
Che cos’è un ETN
Sul mercato dal 2006, introdotti dapprima negli USA e, successivamente, nel Vecchio Continente come nuovi strumenti di investimento, gli ETN consentono agli investitori di replicare le performance di indici benchmark di varia natura (azionari, obbligazionari, valutari, criptovalute, ecc).
Gli Exchange Traded Notes o ETN sono i vicini “parenti” degli ETF e degli ETC, possono essere considerate delle vere e proprie obbligazioni strutturate emesse dalle banche o dalle SIM, non producono interessi certi e conferiscono il diritto all’investitore di replicare le performance di singoli titoli, o di un gruppo di valori in un settore di attività economica, oppure relativi all’intero listino di borsa.
Nel caso in cui la banca emittente fallisca vi è il reale e potenziale rischio che l’investitore subisca gli effetti della bancarotta dell’istituto bancario.
All’indomani del lancio sul mercato statunitense, gli analisti finanziari hanno descritto gli ETN nel modo seguente: “Exchange Traded Notes (ETNs) are senior, unsecured, unsubordinated debt securities issued by a bank. They are designed to provide investors with a way to access the returns of market benchmarks or strategies. ETNs are not equities or index funds, but they do share several characteristics. For example, like equities, they trade on an exchange and can be shorted. Like an index fund, they are linked to the return of a benchmark index”.
Il loro prezzo sul mercato consente di replicare la performance dell’indice sottostante e, in modo simile agli ETF e agli ETC, sono negoziati in Borsa.
ETN o ETC: che differenza c’è?
Come già messo in evidenza gli ETN sono considerati i “parenti” più prossimi agli ETF e agi ETC, anche se intercorrono delle differenze.
Gli Exchange Traded Notes sono considerabili strumenti finanziari derivati emessi da una banca e consentono di replicare la performance di un asset rappresentato da un indice azionario, obbligazionario, valute, etc.
La differenza tra ETC e ETN è da ricercarsi proprio nella natura dell’asset sottostante: quando l’asset sottostante è rappresentato da materie prime (soft o hard) si fa riferimento agli Exchange Traded Commodities, mentre nei casi in cui l’asset sottostante è un indice ci si riferisce all’ETN.
Tuttavia, sia gli ETC che gli ETN condividono le medesime caratteristiche della struttura dell’operazione, trattandosi entrambe di obbligazioni strutturate senza scadenza emesse da una società veicolo a fronte dell’investimento nell’asset sottostante.
Sia per gli ETC che per gli ETN vi è la presenza di un mercato primario e di uno secondario: quello primario è accessibile esclusivamente agli intermediari autorizzati, mentre quello secondario è il mercato di quotazione dove tutti gli altri investitori possono negoziarli.
Sottoscrizione
La procedura di sottoscrizione degli ETN consente agli intermediari specializzati che operano sul mercato primario di effettuare arbitraggi.
Sul mercato secondario il prezzo degli ETN è allineato al valore di mercato dell’asset (indici di natura diversa) e ciò permette alla platea di investitori di poter accedere direttamente al mercato sottostante, grazie all’investimento diretto da parte della banca emittente.
Costi e commissioni applicate agli ETN
Sottoscrivere un ETN permette ad ogni investitore di poter accedere ad indici difficilmente investibili ad un costo contenuto: infatti, come per gli Exchange Traded Commodities, non è prevista l’applicazione di alcuna commissione di “entrata”, di “uscita” e di “performance” a carico dell’investitore.
Le uniche commissioni che sono applicate agli ETN sono quelle di intermediazione e di negoziazione previste dalla banca o dalla SIM e sono variabili in relazione al tempo di possesso del titolo.
Tassazione
Per quanto concerne il trattamento fiscale degli ETN, Agenzia delle Entrate è intervenuta con la Risoluzione n.72 del 12 luglio 2010 accomunando gli ETN agli ETC in materia tributaria.
Ecco quanto recita il parere fornito dalla stessa Amministrazione fiscale: “si ritiene che dal punto di vista fiscale gli ETC/ETN siano riconducibili ai rapporti di cui all’articolo 67, comma 1, lettera c-quater) del TUIR, vale a dire ai
“rapporti da cui deriva il diritto di ricevere a termine uno o più pagamenti collegati a quotazioni o valori di strumenti finanziari, di indici, di metalli preziosi o di merci”
Nel caso in cui i redditi siano percepiti da un soggetto persona fisica, non esercente attività d’impresa, sono soggetti ad imposta sostitutiva nella misura del 26 per cento a norma dell’articolo 5 del decreto legislativo 21 novembre 1997, n. 461, successivamente modificato dall’art. 2 del D.L n. 138/2011 e dal D.L. n. 66/2014.
ETN ed ETC vengono dunque tassati come le azioni ordinarie nella sezione redditi diversi, pertanto è possibile compensare le loro plusvalenze con altre minusvalenze di redditi diversi.
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