La BCE cambierà tono sull’inflazione, come appena indicato dalla Fed? Mentre i prezzi continuano a salire e si avvicina l’incontro di dicembre, analisti ed esperti fanno previsioni.
L’inflazione sta diventando un nodo sempre più intricato per le banche centrali e ora la domanda è: cosa dirà la BCE nel meeting del 16 dicembre?
Il quadro di riferimento è cambiato, a sorpresa, quando il presidente della Federal Reserve Jerome Powell all’inizio di questa settimana quando ha modificato il suo tono sull’aumento dei prezzi, allontanando la valutazione transitoria.
Ora, gli economisti in Europa si interrogano sulla Banca Centrale Europea: farà lo stesso dietrofront della Fed sulla temporaneità dell’inflazione?
BCE sotto i riflettori: cambierà tono sull’inflazione?
L’aumento dei prezzi al consumo è motivo di crescente preoccupazione per i mercati finanziari.
L’inflazione ha raggiunto livelli superiori agli obiettivi delle banche centrali e i gestori di fondi sono scettici sul fatto che una politica monetaria accomodante sia l’approccio giusto. Questa non fa eccezione nell’area euro.
I dati pubblicati martedì hanno mostrato che l’inflazione ha raggiunto un massimo storico nel blocco di 19 membri UE, toccando il 4,9% a novembre. La politica della BCE è di puntare a un target del 2% nel medio termine.
Finora, Francoforte ha affermato di aspettarsi un calo dei prezzi per tutto il 2022, il che suggerisce che è ancora necessaria una politica monetaria relativamente espansiva. Tuttavia ci sono crescenti domande sul fatto che questo periodo di alta inflazione durerà più a lungo di quanto previsto dalla BCE.
L’Eurotower cambierà l’approccio e abbandonerà la sicurezza sulla transitorietà dell’impennata dei prezzi?
“La BCE non ha bisogno di eliminare il termine ‘transitorio’, ma dovrebbe comunicare in modo più sfumato sui fattori una tantum a breve termine e sui potenziali fattori a lungo termine che spingono verso l’alto l’inflazione”, ha dichiarato a CNBC Carsten Brzeski di ING Research.
Ha aggiunto che la banca centrale dovrebbe riconoscere di essere stata troppo ingenua sul passaggio dai prezzi alla produzione a quelli al consumo e quindi dovrebbe stare attenta a sembrare troppo convinta.
Nick Andrews, analista europeo di Gavekal Research, ha affermato che il presidente Christine Lagarde “ha fallito miseramente” nel gettare acqua sulle aspettative del mercato di un aumento dei tassi di interesse nel 2022.
“Mi aspetto ancora che la BCE segnali che l’inflazione dovrebbe diminuire nel 2022, ma anche che sottolinei i rischi al rialzo per le prospettive dei prezzi” ha sottolineato Frederik Ducrozet, stratega di Pictet Wealth Management.
A ogni modo, quel che è certo è che l’attenzione sulle parole di Lagarde nella conferenza stampa del 16 dicembre sarà più alta che mai.
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