Controllare il contatore gas e luce è sempre buona abitudine, ma cosa fare qualora lo stesso non funzionasse? Ecco una breve guida.
Controllare il contatore del gas o della luce è una buona abitudine per verificare che i calcoli effettuati in bolletta dalla società fornitrice siano effettivamente corretti.
In alcuni casi, inoltre, è conveniente da parte dell’utente procedere all’autolettura dei consumi, per evitare poi di ricevere alla fine dell’anno fastidiosi conguagli da pagare.
Verificare i consumi attraverso il contatore dovrebbe dunque essere un’operazione normale, ma cosa fare qualora lo stesso risultasse guasto?
Ecco una breve guida con spiegati in sintesi i comportamenti da adottare quando il contatore del gas o della luce non funziona.
Segnalare subito il guasto al servizio clienti
Quando ci si accorge che il proprio contatore della luce o del gas non funziona, la prima cosa da fare è segnalare il guasto al servizio clienti della società fornitrice.
Per avere un contatto diretto e immediato è consigliabile chiamare il numero verde che si può trovare all’interno dell’ultima bolletta. A questo punto la società fornitrice aprirà una segnalazione di guasto, alla quale dovrebbe seguire un intervento di riparazione.
Quando presentare il reclamo scritto?
Non sempre, tuttavia, aprendo una semplice segnalazione telefonica si ottiene la risoluzione del problema.
Qualora non dovessi ricevere nessun riscontro, puoi dunque pensare di presentare un reclamo scritto scaricando gli appositi moduli presenti sul sito della società.
Tale reclamo dovrà essere spedito alla società fornitrice che, a sua volta, entro i due giorni successivi inoltrerà lo stesso al distributore. Quest’ultimo avrà 15 giorni di tempo per eseguire un intervento sul contatore.
In caso di ritardi da parte del distributore, l’utente ha diritto a un indennizzo che varia a seconda dell’entità del danno causato dal ritardo.
Se i tecnici dal sopralluogo dovessero rilevare che non c’è alcun guasto al contatore, in questo caso l’intervento verrà addebitato al cliente che ha effettuato la segnalazione. Nel caso in cui fosse accertato il guasto, invece, il cliente otterrà la sostituzione del contatore a titolo gratuito.
La conciliazione presso l’Aeegsi
In caso di contatore della luce o del gas guasto esistono diversi livelli di tutela predisposti per il consumatore. Se anche a seguito di reclamo scritto il cliente non dovesse avere riscontro, infatti, lo stesso può presentare richiesta di conciliazione all’Aeegsi, l’Autorità Garante del settore.
Nello specifico questo livello di tutela può essere adito solo dai clienti finali di energia elettrica alimentati in bassa e/o media tensione, domestici e non domestici, nonché ai clienti finali di gas naturale e di gas diversi, distribuiti a mezzo di reti urbane, alimentati in bassa pressione.
Le condizioni per poter adire la conciliazione sono:
- aver spedito reclamo scritto
- aver ricevuto una risposta non soddisfacente o il fatto che siano trascorsi 50 giorni dal reclamo senza aver ricevuto riscontro.
Ci sono dei termini per poter avviare il tentativo di conciliazione e, nello specifico, lo stesso non può essere presentato oltre un anno dall’invio del reclamo scritto all’operatore.
Per quanto riguarda gli aspetti pratici, la richiesta viene presentata per via telematica e non è richiesta la presenza delle parti. La procedura ha una durata breve, dovendosi concludere entro massimo 90 giorni dalla presentazione della domanda.
L’esito del tentativo può essere positivo o negativo.
Nel primo caso il verbale viene sottoscritto dalle parti e dal conciliatore stesso con firma elettronica ed avrà valore di un titolo esecutivo.
Nel secondo caso è possibile portare la questione davanti al giudice.
Quando è possibile fare ricorso in tribunale
Se hai seguito tutte le istruzioni riportate fino a qui, ma nonostante questo il contatore della luce e del gas è ancora rotto e non hai ancora ricevuto supporto da parte della società fornitrice, allora ti resta l’ultima carta da giocare: il ricorso in tribunale.
L’avvio di una causa contro la società fornitrice di energia elettrica o gas, infatti, è possibile solo nel caso tu abbia già tentato la via della conciliazione e questa abbia dato esito negativo.
Ricorda che in questo caso, a differenza che nella conciliazione, sarà necessario affidarsi a un avvocato.
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