Cosa significa finlandizzazione e perché c’entra l’Ucraina

Alessandro Nuzzo

26 Febbraio 2022 - 16:00

Per porre fine alle ostilità tra Russia e Ucraina c’è chi qualche giorno fa ha palesato l’ipotesi «finlandizzazione». Ecco cosa significa.

Cosa significa finlandizzazione e perché c’entra l’Ucraina

Da alcuni giorni l’Ucraina è sotto attacco da parte della Russia. Falliti tutti i tentativi diplomatici tra le varie potenze, Putin ha prima dichiarato l’indipendenza e il riconoscimento delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. Poi dietro la motivazione di difendere i popoli di tali regioni a maggioranza filorussa dalla repressione del Governo ucraino, ha dato inizio all’invasione.

Prima che ciò accadesse nel tentativo di diplomazia tra i due stati c’è chi ha palesato l’ipotesi finlandizzazione dell’Ucraina. Uno dei primi a parlare di tale soluzione è stato il presidente francese Emmanuel Macron: “È uno dei modelli sul tavolo” - aveva detto lo scorso 8 Febbraio.

Questa potrebbe essere ancora una delle soluzioni per porre fine al conflitto. Ma cosa si intende per finlandizzazione dell’Ucraina?

Cosa significa finlandizzazione

La parola finlandizzazione proviene ovviamente dal nome dello stato nordico della Finlandia che in piena guerra fredda adottò una condizione di neutralità.

Tale termine comparve per la prima volta nel dizionario Zanichelli nel 1988 e la voce recitava:

Condizione di neutralità condizionata di un Paese nella quale è sottintesa la possibilità di una soggezione nei confronti di una grande potenza, in particolare dell’Unione Sovietica.

Cosa fece la Finlandia? La Finlandia confina con la Russia. Ai tempi dell’Unione Sovietica rifiutò gli aiuti del piano Marshall, non ha aderito alla Nato e non ha deciso di aderire subito all’Unione europea. Tutto questo in cambio della sua neutralità.

Quindi detto in termini più moderni, «finlandizzazione» significa quando uno stato al fine di conservare la propria indipendenza, subordina le proprie scelte di politica estera ai desideri della potenza dominante e contigua.

Perché potrebbe essere adottata anche in Ucraina

Sostanzialmente Vladimir Putin chiede da sempre il veto dell’Ucraina sul suo ingresso nella Nato prima e nell’Unione europea dopo.

La minaccia di un estensione troppo ad Est dell’alleanza atlantica è mal vista dal presidente russo che teme l’influenza americana sull’Ucraina che di fatto si scosterebbe dal suo controllo. Ecco perché la soluzione «finlandizzazione» si sposerebbe molto bene con il futuro dell’Ucraina e potrebbe porre fine al conflitto.

Se il Governo ucraino accettasse la non adesione alla Nato e all’Europa in cambio della sua neutralità, Putin potrebbe dirsi soddisfatto e dichiarare fine alla guerra.

Di certo è una limitazione della democrazia costringere l’Ucraina a ricevere ancora l’influenza russa senza avere la libertà di discostarsi ed entrare nell’alleanza atlantica.

Al momento si tratta di un ipotesi poco applicabile. Il governo ucraino capitanano dal premier Volodymyr Zelensky intende resistere e proseguire con la sua intenzione di aderire alla Nato. Ha inoltre rifiutato ogni tentativo di negoziato con la Russia perché ritiene le condizioni inaccettabili. La strategia adottata è quella della resistenza militare ad oltranza.

La Russia dall’altro lato non intende fermarsi e sta proseguendo la sua avanzata fino a cercare di prendere il controllo della capitale Kiev. E le pesanti sanzioni comminate dalla Nato all’economia russa non sembrano spaventare Putin.

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