Cosa sta succedendo in Myanmar (Birmania)?

Riccardo Lozzi

04/02/2021

Cosa sta succedendo in Myanmar (Birmania)? Il nuovo regime militare ha bloccato l’utilizzo di Facebook e mosso nuove accuse contro Aung San Suu Ky, prolungando la detenzione della premio Nobel almeno fino al 15 febbraio.

Cosa sta succedendo in Myanmar (Birmania)?

Cosa sta succedendo in Myanmar (Birmania)?

Dopo il colpo di Stato del 1 febbraio, con cui è stato sovvertito il risultato netto della Lega Nazionale Democratica nelle elezioni svolte lo scorso novembre, continuano i disordini in Myanmar, con la giunta militare che ha predisposto il blocco di Facebook, accusando gli utenti di diffondere fake news su quanto sta accadendo.

Inoltre, la polizia ha denunciato la leader dell’LND Aung San Suu Ky, arrestata lunedì scorso poche ore prima dell’insediamento del nuovo Parlamento, con l’accusa di aver importato illegalmente apparecchiature di comunicazione.

Le forze dell’ordine hanno dichiarato di aver trovato 6 radio walkie-talkie in occasione della perquisizione nell’abitazione privata della premio Nobel per la pace nella capitale Naypyidaw

Un’imputazione che permette all’esercito di detenere la leader politica in prigione per ulteriori indagini almeno fino al prossimo 15 febbraio.

Non è la prima volta che il Paese asiatico deve affrontare una situazione del genere. Infatti, l’ultimo colpo di Stato militare nel 1989 aveva addirittura portato alla trasformazione del nome ufficiale da Birmania, dato dagli inglesi e utilizzato a livello internazionale fino a quell’anno, cambiandolo in Myanmar, come viene chiamato in lingua birmana.

Cosa sta succedendo in Myanmar? Nuove accuse contro Aung San Suu Ky

Nel frattempo diversi attivisti e cittadini si sono riversati nelle piazze di tutto il Paese. Le manifestazioni sono state quindi riprese e trasmesse in diretta da parte di alcuni utenti su Facebook, mostrando le proteste contro il nuovo regime militare guidato da Min Aung Hlaing.

A seguito di queste dimostrazioni sono state arrestate 3 persone, come rivelato da alcuni gruppi di studenti, mentre la polizia non ha rilasciato alcuna comunicazione ufficiale al riguardo.

Inoltre, sul social più utilizzato al mondo sono state condivise le immagini della campagna di disobbedienza civile messa in atto da parte del personale degli ospedali statali.

Medici e infermieri hanno interrotto il proprio lavoro e hanno indossato nastri rossi, riprendendo il colore ufficiale della Lega Nazionale Democratica.

Il regime militare ha bloccato Facebook

Non si è quindi fatta attendere la decisione da parte del ministero delle Comunicazioni e dell’Informazione.

Nelle ultime ore è stato comunicato l’ordine di bloccare Facebook e WhatsApp fino al 7 febbraio, poiché gli utenti stavano condividendo immagini e video di disinformazione, causando incomprensioni e alimentando tensioni nella nazione.

Alcuni utenti sono riusciti a eludere le restrizioni utilizzando VPN di altri Stati, riuscendo così ad accedere sul proprio profilo. Mentre in tanti si sono riversato su Twitter, ancora attivo, facendo diventare gli hashtag #CivilDisobedienceMovement e #JusticeForMyanmar, rispettivamente, il primo e il secondo trend topic in Myanmar.

Aumenta la pressione da parte di ONU e USA

Intanto cresce la pressione internazionale sul nuovo regime dell’esercito. Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU, ha affermato che le Nazioni Unite si impegneranno affinché il golpe fallisca.

Il presidente USA Joe Biden ha contattato telefonicamente i capi di Stato e di Governo di Corea del Sud e Australia per decidere insieme le contromisure da adottare per isolare la giunta militare, mettendo la questione del Myanmar come una delle priorità della politica estera americana.

Anche l’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico si è pronunciata al riguardo per voce del presidente dei parlamentari Charles Santiago, il quale ha sentenziato come le accuse per l’arresto di Aung San Suu Ky siano ridicole.

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