I sindacati hanno chiesto a Draghi di abbassare il prezzo dei tamponi nell’incontro di oggi. In arrivo la proroga della CIG Covid, del blocco dei licenziamenti e le norme per la sicurezza sul lavoro.
Hanno discusso di costo dei tamponi, ma anche di sicurezza sul lavoro e cassa integrazione i leader dei sindacati Cgil, Cisl e Uil e Mario Draghi durante l’incontro avvenuto questa mattina a Palazzo Chigi.
Ma cosa hanno chiesto i sindacati a Draghi? Secondo quanto riporta l’ANSA, e stando alle dichiarazioni dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, si è parlato della riduzione del costo dei tamponi dal momento che da domani 15 ottobre scatta l’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro per i dipendenti pubblici e privati e molti non sono ancora vaccinati.
Il Premier non ha escluso l’ipotesi e avrebbe anche rassicurato sulla proroga della cassa integrazione Covid, in merito alla quale già ieri era intervenuto il ministro Orlando alla Camera, che dovrebbe entrare nel decreto Fiscale atteso domani in Consiglio dei Ministri insieme alle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Costo dei tamponi da ridurre: la richiesta dei sindacati a Draghi
Per prima cosa i sindacati hanno chiesto a Draghi di abbassare il costo dei tamponi a carico dei lavoratori che non sono vaccinati e che da domani dovranno mostrare il green pass per accedere al luogo di lavoro. Il prezzo, già calmierato, si attesta oggi a 15 euro per gli over 18.
“Abbiamo colto l’occasione per segnalare al governo la necessità di un forte abbassamento del costo del tampone. Vorremmo che tutte le aziende, non solo alcune, si assumessero l’onore del costo dei tamponi.”
Queste le parole del segretario Landini cui fanno seguito quelle di Sbarra che informa che il governo ha assicurato che “deciderà nelle prossime ore” e che “ne discuteranno domani in Consiglio dei ministri” ha aggiunto il leader della Uil Bombardieri. Subito tuttavia è arrivata la replica del presidente di Confindustria Carlo Bonomi:
“C’è una disposizione di legge che prevede che il costo dei tamponi sia a carico di chi lo deve fare. Questa è la posizione, non è cambiato nulla”.
Il governo ne discuterà domani in Consiglio dei Ministri quando arriverà anche il decreto Fiscale; si tratterà, pare, di un decreto unico in cui rientrerebbero anche le misure per la sicurezza sul lavoro, proroga della cassa integrazione, quarantena e blocco dei licenziamenti.
Sicurezza sul lavoro, CIG e blocco dei licenziamenti
Un decreto unico arriverà domani in Consiglio dei Ministri, secondo le fonti di governo dell’ANSA, e così nel decreto Fiscale rientrerà anche il pacchetto lavoro su sicurezza e cassa integrazione.
Nel dettaglio si parla della proroga della cassa integrazione Covid fino a fine anno per i settori per i quali il blocco dei licenziamenti finirà a ottobre, quindi per le imprese del terziario, dei servizi e del tessile-moda. Si tratterebbe di 13 settimane. Questo comporta che il blocco dei licenziamenti, per tutti i settori che otterranno la proroga della cassa integrazione Covid, arriverà fino a fine anno.
Nel decreto unico dovrebbe essere rifinanziata anche la quarantena come malattia per i lavoratori ai quali nel 2021 non è stata concessa questa copertura per mancanza di risorse stanziate.
Per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro alla luce delle numerose morti del 2021 il governo prenderà provvedimenti, già da tempo annunciati.
“Sarà potenziata e affrontata la sospensione delle attività dove non sono rispettate le norme sulla sicurezza sul lavoro, è molto importante.”
Queste le parole di Landini che conclude:
“Oggi c’è una soglia del 20% di lavoro nero, viene abbassata al 10% di lavoro nero e sono individuate le casistiche che permettono da subito di poter sospendere le attività”.
Le imprese irregolari quindi, come chiesto dal nuovo direttore dell’Ispettorato Bruno Giordano, devono sospendere l’attività, ma comunque pagheranno gli stipendi.
Vengono anche previsti strumenti per accelerare le assunzioni d’ispettori del lavoro e si procederà per la costruzione della tanto attesa banca dati unica per gli infortuni e di conseguenza per le stesse sanzioni.
Per i dettagli e le conferme occorre attendere l’esito del Consiglio dei Ministri di domani.
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