Covid in Italia: a che punto siamo con l’andamento dell’epidemia? La conferenza stampa consueta della Cabina di regia ISS offre un’analisi. Primi risultati positivi, ma i rischi restano.
Il Covid in Italia inizia a mostrare lievi segnali di indebolimento, ma con elementi di rischio ancora elevati e, quindi, preoccupanti.
Questo lo scenario mostrato dall’Istituto Superiore di Sanità per voce di Brusaferro nella consueta conferenza stampa di aggiornamento. La Cabina di monitoraggio ha osservato importanti passi in avanti che aprono a scenari più positivi.
Tuttavia, le Regioni non viaggiano all’unisono e in alcune il livello di allarme è ancora troppo elevato e da un lungo periodo.
Non si può ancora derogare alle misure di restrizione e, soprattutto, al divieto assoluto di aggregazione e assembramenti. Il Natale dovrà essere straordinario rispetto alla tradizione e soprattutto sobrio, hanno ripetuto gli esperti.
Tutte le indicazioni aggiornate sul Covid in Italia.
Covid: tutti i dati ISS. Cosa succede in Italia?
Il report illustrato dall’Istituto Superiore della Sanità ha offerto un quadro dell’epidemia in Italia aggiornato alla settimana dal 16 al 22 novembre.
Qualcosa si è mosso in positivo, a dimostrazione anche dello spostamento verso una zona di colore meno grave di alcune Regioni, come la Lombardia, ora arancione. Tuttavia il nostro Paese è ancora piuttosto lontano dallo scampato pericolo e le situazioni di alta criticità sono rilevanti.
D’altronde, Brusaferro ha ricordato, per l’ennesima volta, che l’unico reale scenario di miglioramento ottimistico è dato dall’indice Rt sotto la soglia 1, che al momento non è stato raggiunto.
L’osservazione dei numeri, comunque, ha dato queste indicazioni di positività:
- velocità di trasmissione in rallentamento, con livelli di Rt prossimi a 1 in molte Regioni/PA;
- incidenza di contagio calcolata negli ultimi 14 gg in diminuzione a livello nazionale;
- curva in decrescita per asintomatici e casi positivi in genere.
La nota della Cabina di monitoraggio, però, ha anche evidenziato:
“Questi dati sono incoraggianti e segnalano l’impatto delle misure di mitigazione realizzate nelle ultime settimane, tuttavia si accompagnano ad un lieve aumento nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva con pressione ancora molto elevata sui servizi ospedalieri che complessivamente non è in regressione”
I due obiettivi cruciali, Rt sotto 1 e riduzione della pressione sugli ospedali, sono ancora da raggiungere.
In più, le Regioni classificate a rischio alto sono dieci e nove di queste hanno evidenziato una elevata preoccupazione visto che continuano a segnalare il massimo rischio da oltre tre settimane.
L’età mediana dei contagiati è 48 anni e quella dei deceduti 80: dati significativi per ribadire la massima cura da rivolgere ai più anziani e fragili.
In questo contesto, inoltre, Brusaferro ha segnalato che il numero dei decessi è ancora troppo alto e obbliga al divieto assoluto di rilassamento nelle misure.
Il Natale secondo l’ISS: regole per tutti
Mentre si attende l’ufficialità delle disposizioni per il Natale, gli esperti dell’ISS non hanno mostrato dubbi sul tema: serve rigore e regole uguali per tutti i territori.
Innanzitutto Brusaferro ha ricordato che: “con questi numeri è molto difficile immaginare qualsiasi tipo di spostamento di massa, aggregazioni e raduni”.
Per il Natale e le festività di dicembre si è pronunciato nello specifico il presidente ISS Locatelli e il suo messaggio è stato orientato al rigore.
“Sarà un Natale diverso, il primo e auspicabilmente l’ultimo grazie ai vaccini. Tutto quello che eravamo abituati a vedere a Capodanno non potrà avere corso, è inimmaginabile e incompatibile.”
Veglioni, feste in piazza dovranno essere bandite, così come l’apertura degli impianti sciistici non è in linea con la situazione, secondo l’ISS.
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