Covid, quando finirà la pandemia? L’opinione degli esperti

Martino Grassi

29 Marzo 2021 - 17:35

Quando finirà la pandemia di Covid? Diversi esperti hanno fatto delle previsioni su quello che potrebbe accadere durante i prossimi anni.

Covid, quando finirà la pandemia? L’opinione degli esperti

Quando finirà la pandemia di Covid? Una domanda che sorge spontanea dopo più di un anno trascorso nella morsa del virus, a cui scienziati e esperti hanno cercato di dare una risposta. Nel corso dei mesi si sono rincorse previsioni e proiezioni di ogni tipo, a queste si aggiunge anche quella del microbiologo Andrea Crisanti.

Il direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda ospedaliera di Padova, nel corso di un intervento ad Agorà su Rai 3, ha fatto sapere che ormai il virus si è radicato, e proprio per questo motivo, c’è un’alta probabilità che non se ne vada mai, ma sarà possibile tenerlo sotto controllo.

Covid quando finirà la pandemia? L’opinione degli esperti

Sebbene la scoperta del vaccino, e l’avvio delle campagne di immunizzazione in diversi Paesi del mondo avesse fatto ben sperare sul raggiungimento della tanto agognata immunità di gregge, la possibilità che il virus resti in circolazione rimane molto alta.

“L’immunità di gregge non significa che la trasmissione virale è bloccata - ha sottolineato Crisanti - significa che si possono eliminare determinate restrizioni tenendo basso l’indice di trasmissione”.

Al momento, secondo l’esperto, è impossibile eliminare il virus che si è radicato. Siamo riusciti finora a eliminare con il vaccino un solo patogeno che è il vaiolo, e siamo quasi al limite per eliminare la polio, ma ci sono voluti decenni e decenni di vaccinazioni quindi non è realistico pensare che questo virus lo eliminiamo”. Il microbiologo però rassicura affermando che sarà possibile controllare il virus abbattendo la letalità e con la sorveglianza sulle varianti:

“Se si riesce a diminuire la letalità sicuramente riusciamo a riportare questa malattia in un perimetro accettabile da un punto di vista sociale. Allo stesso tempo dobbiamo fare una sorveglianza sulle varianti perché se finora è vero che alcuni vaccini non proteggono contro l’infezione, ma proteggono contro le complicazioni più gravi, è possibile che il virus possa variare ancora e diventare ancora più aggressivo”.

Il coronavirus potrebbe diventare endemico

Della stessa opinione anche Chris Murray, un esperto di malattie dell’Università di Washington le cui supposizioni sull’andamento della malattia e sul numero di decessi sono state seguite da tutto il mondo. Secondo Murray la fine dell’incubo che stiamo vivendo da ormai un anno potrebbe essere ancora lontana. Stando ad uno studio condotto nell’ultimo mese sulla sperimentazione del vaccino in Sudafrica, è emerso che le varianti di Covid apparse non solo potrebbero smorzare l’efficacia dei vaccini, ma addirittura esiste la possibilità che possano eludere l’immunità naturale ottenuta dalle persone in seguito ad un precedente contagio.

In virtù di queste nuove evidenze Murray ha riferito che sta provvedendo ad aggiornare il suo modello, tenendo in considerazione anche le capacità delle varianti di sfuggire all’immunità naturale. In sostanza potrebbe svanire anche la speranza di riuscire a tenere sotto controllo il coronavirus, proprio come accade con il morbillo o altre patologie, grazie ai vaccini. L’ipotesi più quotata dunque, alla luce delle varianti, sembra essere quella che sostiene che il Covid rimarrà sempre con noi, come virus endemico, e continuerà a circolare nelle comunità causando ancora nuovi contagi e decessi, anche negli anni a venire.

Diversi scienziati inoltre hanno aggiunto che l’obbligo di indossare la mascherina, così come quello di evitare i luoghi affollati durante i periodi in cui il virus circola maggiormente, potrebbero diventare degli eventi di routine. Della stessa opinione anche il dottor Anthony Fauci, consigliere medico capo del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che nel corso di un’intervista aveva dichiarato di voler “indossare una mascherina se ci fosse una variante là fuori”, anche dopo il vaccino.

Verso un miglioramento

Nonostante le previsioni non siano delle più rosee, quello che è certo è che la situazione sembra migliorare di giorno in giorno. Dall’inizio del 2021 infatti i tassi di contagio sono diminuiti in diversi Paesi del mondo, così come il numero di ricoveri e di soggetti che andavano incontro ad una forma grave di malattia.

Tuttavia è importante mantenere alta la soglia di allerta, dal momento che, precisa Murray, nel caso in cui la variante sudafricana, o altre mutazioni, continuano a diffondersi si potrebbe arrivare anche a 200.000 morti negli Stati Uniti legati al COVID-19

L’attuale previsione, che arriva fino al 1° giugno, presuppone che ci saranno altri 62.000 morti negli Stati Uniti e 690.000 morti globali causati dal Covid. All’interno del modello sono inclusi anche le ipotesi sui tassi di vaccinazione e sulla trasmissibilità delle varianti sudafricane e brasiliane.

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