Crisanti contro Comitato Tecnico Scientifico: “Mancano le menti migliori”

Martino Grassi

11/10/2020

La composizione del Comitato Tecnico Scientifico non convince Andrea Crisanti, per il professore infatti mancherebbero le migliori menti delle università italiane.

Crisanti contro Comitato Tecnico Scientifico: “Mancano le menti migliori”

Andrea Crisanti si scaglia contro la composizione del Comitato Tecnico Scientifico. Secondo il professore infatti all’interno del CTS mancherebbero le migliori menti delle università italiane.

Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare della Università di Padova, nel corso di un’intervista per la trasmissione Mezz’ora in più, ha inoltre precisato che non ha mai avuto intenzione di entrare a far parte del CTS, dal momento che preferisce lavorare sul campo, tuttavia la sua composizione non convince il professore.

Crisanti contro il CTS

La composizione del CTS non convince Andrea Crisanti, secondo il professore infatti c’è un problema di Cts non tanto nella composizione, quanto nell’assenza. Possibile che in un comitato tecnico non ci siano le migliori menti delle università italiane?” Crisanti ha riportato poi il caso del Regno Unito, precisando che:

“In Inghilterra, con tutti gli sbagli che fanno, nei comitati scientifici ci sono persone che sono espressione politica del governo ma ci sono anche persone che sono espressione della cultura scientifica del paese. Io cerco di evitare polemiche personali. Il viceministro Sileri aveva fatto una proposta giusta e operativamente corretta per portare all’interno una serie di esperienze maturate sul campo. Era una proposta sensata, è stata ignorata”.

Nel corso del suo intervento poi il professore si è espresso anche riguardo ai tamponi, affermando che, in attesa del vaccino, l’unica terapia veramente efficace per limitare la diffusione del virus è quella di “fare il test a tutte le persone coinvolte nell’interazione sociale della persona ammalata”. Secondo Crisanti nel giro di due o tre mesi, facendo i giusti investimenti, si riuscirebbero a fare 300 o 400 mila tamponi.

Lo scontro con Arcuri

Subito dopo Crisanti è intervenuto anche Domenico Arcuri, il commissario straordinario chiamato a gestire l’emergenza coronavirus, che si è scagliato contro il professore affermando che “dovrebbe informarsi meglio” circa i dati di tracciamento del governo. Arcuri ha infatti precisato che è stata da poco chiusa una gare con cui saranno acquisiti 5 milioni di test rapidi: “Sono 39 le imprese che hanno risposto alla richiesta di offerta, abbiamo oltre 100 milioni di test antigenici potenzialmente in posizione di essere acquisiti. Ci servirà una settimana/dieci giorni e li acquisiremo”.

Arcuri poi analizza la situazione epidemica del nostro paese che continua a spaventare con l’impennata di nuovi casi, ma tuttavia rassicura il commissario “oggi non ci sono le condizioni per tornare al lockdown, c’e’ bisogno di prendere tutti coscienza e farci carico di un necessario incremento di responsabilità”.

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