Alitalia: il dossier è passato al vaglio del nuovo Governo Draghi. L’obiettivo è sbloccare la crisi in tempi più rapidi. Cosa sta per accadere?
Crisi Alitalia: si vede la svolta? Interrogativo lecito, considerando il vertice interlocutorio che Draghi e i ministri competenti hanno tenuto ieri, 1 marzo.
Cosa sta per accadere a uno dei dossier più complessi e cruciali dell’industria italiana? La compagnia di volo, nella nuova denominazione ITA, dovrebbe decollare in estate.
Tanti, però, sono ancora gli ostacoli sulla via del rilancio. In primis, il via libera da Bruxelles al nuovo piano, che deve assolutamente essere in discontinuità con la precedente gestione Alitalia.
Intanto, il Governo Draghi intende accelerare. Cosa sta per accadere al dossier?
Alitalia: cosa sta per succedere con il Governo Draghi?
Si preannuncia una settimana importante per la crisi Alitalia.
Il mese di marzo, infatti, si è aperto lunedì con un incontro istituzionale tra il presidente del Consiglio e i ministri dell’Economia Daniele Franco, delle Infrastrutture e della Enrico Giovannini, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, del Lavoro Andrea Orlando.
Tema sul tavolo: la questione della compagnia di volo nazionale, da sbloccare al più presto. Il vertice, che sarebbe stato interlocutorio, senza definire ancora soluzioni definitive, avrebbe però messo in chiaro alcune priorità:
- cambiare passo a livello temporale;
- garantire i dipendenti Alitalia in amministrazione straordinaria;
- avviare l’attività di ITA;
- studiare un piano da presentare all’Antitrust UE
Proprio quest’ultimo punto resta cruciale e un vertice ad hoc dovrebbe svolgersi proprio verso la fine della settimana, con un dialogo con la commissaria Vestager (da confermare).
L’ipotesi del Governo Draghi è di presentare una soluzione intermedia tra la rigida richiesta europea di forte discontinuità con Alitalia e l’avvio più repentino dell’operatività della newco.
Molto probabilmente, questa sarà la via indicata dall’esecutivo: passaggio con vendita diretta del ramo aviation da Alitalia a ITA e gara indetta per gli altri asset, ovvero manutenzione, handling e Loyalty.
La newco, intanto, potrebbe formare con la vecchia compagnia un contratto per la fornitura dei servizi per manutenzione e handling, visto che le gare di appalto dureranno mesi.
Cosa dirà Bruxelles? Non è un mistero che l’Antitrust UE abbia richiesto la formula spezzatino, con una gara per il passaggio di tutti gli asset e la divisione dei rami su manutenzione e gestione.
La soluzione non piace, per esempio, ai sindacati. Il Governo Draghi spera che la necessità di far decollare ITA per garantire un servizio pubblico essenziale e schivare il collasso di Alitalia senza più fondi possa convincere l’Europa.
Qual piano industriale per ITA?
C’è poi il piano industriale ITA da valutare: il decollo dovrebbe avvenire almeno all’inizio dell’estate, per non perdere l’occasione della potenziale ripartenza dei viaggi.
Nel plan di dicembre si prevedevano circa 52 aerei e 5.200 dipendenti, poi rivisto con 45 velivoli e 4.500 lavoratori.
Cosa accadrà? Ci sarà ancora un ridimensionamento? Il Governo Draghi potrebbe insistere con Bruxelles sul fatto che ITA è ancora aperta a partner commerciali, come Lufthansa e Delta Airlines.
La crisi Alitalia sta dunque diventando infuocata: le prossime settimane daranno, davvero, una svolta spinta da Draghi e dai nuovi ministri?
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