Con i movimenti compiuti fra ieri e oggi tutte le emissioni hanno raggiunto livelli così detti trigger. L’impressione è che il grosso del movimento sia stato fatto, ma per la maggior parte degli investitori potrebbe essere l’occasione di portare il prezzo medio di carico verso aree più favorevoli e speculare su una ristrutturazione del debito di Caracas
Il caos in Venezuela all’indomani dell’autoproclamazione del leader dell’Assemblea Nazionale Juan Guaidò a Presidente del Paese ha fatto scattare forti speculazioni sul mercato delle obbligazioni sovrane.
Sia ieri che oggi i bond in dollari Usa emessi dal Venezuela hanno riscontrato una fortissima domanda, tanto che il prezzo di questi titoli è immediatamente schizzato non appena sono circolate le voci del riconoscimento di Guaidò da parte di Donald Trump.
Su EuroTLX le obbligazioni venezuelane in dollari Usa più scambiate oggi sono:
- il 9,275% scadenza 2034 (Isin US922646BL74) prezzo di oggi 34,834;
- il 9,25% scadenza 2027 (Isin US922646AS37) prezzo di oggi 31,195;
- il 9,25% scadenza 2028 (Isin USP17625AB33) prezzo di oggi 30,126.
Ancora più rilevanti gli scambi sui titoli della società petrolifera Petroleos de Venezuela; si tratta di questi bond:
- il 6% CALLABLE 16.05.2024 USD (Isin USP7807HAT25) prezzo di oggi 25,25;
- il 12,75% CALLABLE 17.02.2022 USD (Isin USP7807HAM71) prezzo di oggi 29,25;
- il 6% CALLABLE 15.11.2026 USD (Isin USP7807HAR68) prezzo di oggi 25,50.
Crisi Venezuela: quanto è rischioso puntare sui bond di Caracas
Quando ormai sembrava che il mercato cercasse esclusivamente di alleggerire le posizioni in portafoglio rispetto ai bond del Venezuela ormai in default da diversi anni, ecco questo “inatteso” riavvio delle quotazioni. Qual è la strategia più conveniente ora?
Con i movimenti compiuti fra ieri e oggi tutte le emissioni hanno raggiunto livelli così detti trigger, per gli amanti dell’analisi tecnica dei livelli di concentrazione di offerta molto forti e difficili da valicare ancora.
L’impressione è che il grosso del movimento sia stato fatto, per molti investitori potrebbe essere tardivo entrare ora in ottica puramente speculativa.
Chi ha già il titolo in portafoglio e da tempo sta accusando ingenti perdite potrebbe approfittare del momentum e smobilizzare l’investimento (anche parzialmente) ottenendo un prezzo il più vicino possibile al prezzo medio di carico in portafoglio.
I più propensi al rischio potrebbero mantenere aperta la scommessa, o addirittura aprirne una nuova, puntando su una ristrutturazione del debito di Caracas che possa realizzarsi a condizioni migliori rispetto a quelle ipotizzate in precedenza. Magari grazi all’intervento di terze parti come gli Stati Uniti.
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