Il crollo della sterlina dopo la Brexit potrebbe avere ricadute positive? Un confronto fra la crisi attuale della sterlina e quelle passate.
La sterlina è crollata ai minimi di 31 anni dopo il referendum sulla Brexit.
Il crollo del suo valore sarà il segnale di un futuro negativo oppure una benedizione?
In seguito ai risultati ufficiali del referendum sulla Brexit molti si sono interrogati sulle terribili conseguenze per il Regno Unito e per l’Europa intera. Altri invece hanno provato ad immaginare un impatto positivo, di lungo termine, del crollo della sterlina.
Il Financial Times ha paragonato il crollo della sterlina post-Brexit alle crisi della valuta verificatasi negli anni novanta e nel 2008. Il responso di questo paragone, però, non sembra essere positivo.
Non è più solo la Brexit a spaventare la sterlina, ma è un clima di incertezza politica - causato anche da essa. Nigel Farage si è dimesso, David Cameron si è dimesso, Boris Johnson non correrà per succedergli. Una situazione da sistemare nel giro di pochissimo tempo.
Confrontiamo allora la crisi attuale della sterlina con quelle precedenti, per capire se questo crollo potrà avere conseguenze positive.
Crollo sterlina: il precedente degli anni ’90
Quando la sterlina è crollata davanti al nuovo meccanismo di tassi di cambio, nel 1992, il suo declino ha aiutato il recupero economico del Regno Unito ed ha portato ad un miglioramento nella bilancia dei pagamenti del paese.
Tutto ciò potrebbe allora far sperare in un esito positivo dell’attuale crisi della valuta britannica, ma si deve tenere presente che a quell’epoca i tassi di interesse erano ridotti, che l’economia globale si stava riprendendo, che la rivoluzione tecnologica era alle porte e che i mercati emergenti, come la Cina, stavano iniziando a comparire sulla scena mondiale. Tutte condizioni non più esistenti.
Crollo sterlina: il precedente del 2008
Le cose per la sterlina non sono andate altrettanto bene durante la grave crisi economica mondiale del 2008.
In questo caso, infatti, il crollo della sterlina non ha avuto un rimbalzo positivo sulla crescita economica. Le condizioni politiche ed economiche nel 2008 sono state totalmente differenti da quelle degli anni ’90 e anche se il deficit della bilancia dei pagamenti britannica si è stabilizzato prima del 2013, ha continuato comunque a deteriorarsi.
Insomma, il precedente degli anni novanta sembra essere solo un caso isolato. Tutte le condizioni positive che, all’epoca, hanno portato ad una ripresa dell’economia, sono totalmente assenti oggi.
Il crollo della sterlina che ha fatto seguito al referendum sulla Brexit sembra più un sintomo di un profondo malessere economico e di una profonda fase di incertezza politica piuttosto che sintomo di uno shock positivo.
A quanto pare, l’economia sta facendo marcia indietro, cosa che potrebbe portare ad una vera e propria recessione.
Non ci sono dubbi a quanto pare, il crollo della sterlina in seguito alla Brexit difficilmente avrà delle ricadute positive sull’economia.
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