Csm: annunciato il plenum per indire le elezioni suppletive

Isabella Policarpio

19 Giugno 2019 - 15:13

Caso Csm: il Vicepresidente Ermini ha annunciato un plenum il 21 giugno per indire le elezioni suppletive. Alla seduta parteciperà anche Mattarella.

 Csm: annunciato il plenum  per indire le elezioni suppletive

Caso Csm: il 21 giugno 2019 si terrà il plenum per l’indizione delle elezioni suppletive. Lo ha dichiarato il Vicepresidente David Ermini, annunciando la partecipazione anche del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il plenum straordinario servirà ad indire le elezioni suppletive, necessarie in seguito allo scandalo che ha travolto i più alti esponenti della magistratura italiana. Inoltre, sempre in questa occasione, dovrà avvenire la nomina dell’Ufficio elettorale centrale alla Corte di Cassazione.

Secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi dal Presidente della Repubblica, le elezioni si dovrebbero tenere il 6 e il 7 ottobre 2019. Pare che il Presidente della Repubblica abbia scelto di indire le elezioni suppletive ad ottobre, anziché lo scioglimento anticipato, perché ciò contrasterebbe con la necessità di cambiare le procedure elettorali, da più parti richieste.

Insomma, la bufera che ha investito il Csm, a partire dal caso Palamara, continua ad aggravarsi. Senza dubbio, si tratta della crisi più grave che il Csm abbia mai affrontato.

Le dimissioni di Grasso, Presidente dell’Associazione magistrati

La magistratura italiana sta affrontando un periodo nero. Ad aggravare lo scandalo Csm si aggiungono, adesso, anche le dimissione del Presidente del sindacato Associazione nazionale magistrati, Pasquale Grasso.
A chiedere le dimissioni di Grasso sono state Area, Autonomia e Indipendenza e Unicost. Già nei giorni scorsi, l’ex Presidente del sindacato aveva lasciato la sua corrente - Mi (magistratura indipendente) - la più coinvolta nello scandalo delle nomine pilotate. L’allontanamento era stato giustificato dal fatto che Grasso non aveva condiviso la linea adottata sui componenti togati autosospesi del Csm.

Scandalo Csm: cresce il numero dei magistrati coinvolti

Lo scandalo delle nomine pilotate, emerso dall’inchiesta della procura di Perugia relativa al magistrato Palamara, non si arresta. Infatti, il numero dei consiglieri coinvolti continua a crescere.

Il Csm, in data 4 giugno 2019, ha indetto un plenum per fare il punto della situazione; si tratta di una delle crisi più gravi che il Consiglio abbia mai affrontato.

L’assemblea di Palazzo dei marescialli si è aperta con l’autosospensione di quattro consiglieri togati: Antonio Lepre, Corrado Cartoni (entrambi di Magistratura Indipendente), pur non risultando indagati nello scandalo, hanno deciso di autosospendersi in quanto avrebbero preso parte - con Palamara - agli incontri notturni per pilotare la nomina del procuratore di Roma; invece i consiglieri Morlini e Criscuoli hanno fatto un passo indietro prima dell’inizio del plenum.

Insomma, il Consiglio della Magistratura sta affrontando una crisi profonda e difficile da superare: ben quattro consiglieri togati su sedici, eletti dagli stessi magistrati, si sono autosospesi.

Scandalo Csm: le parole del Vice presidente David Ernini

Il plenum si è aperto con le parole severe e preoccupate del Vice presidente David Ernini, numero 2 del Csm dopo Sergio Mattarella, che lo presiede di diritto.

Il documento sottoscritto dai consiglieri di tutte le aree del Consiglio, sia togati che laici, e approvato all’unanimità, recita:

“Quali componenti del Consiglio Superiore della Magistratura siamo sgomenti e amareggiati per quanto sta emergendo dall’inchiesta della procura della Repubblica di Perugia, fatti che gettano grave discredito su un’istituzione che costituisce uno snodo fondamentale nell’architettura costituzionale, a presidio, nell’interesse dei cittadini, dell’Autonomia a dell’Indipendenza della giurisdizione, della sua credibilità, della sua autorevolezza.”

Intanto lo scandalo delle nomine pilotate sembra essere ben lontano dalla sua conclusione.

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