Approvata la fiducia al Cura Italia dalla Camera. Respinti tutti gli emendamenti proposti dalla Commissione Bilancio, il testo, risulta uguale a quello passato in Senato.
Decreto Cura Italia approvato anche alla Camera dei deputati. A seguito della conferenza dei capigruppo di ieri, la questione di fiducia è stata fissata oggi 23 aprile 2020 alle 18.45. La votazione si è conclusa verso le 22.30 con un netto sì: 298 favorevoli, 142 contrari e 2 astenuti.
Questo l’atto finale che segna la conversione in legge del Cura Italia dello scorso 18 marzo, che, ricordiamo, prevede lo stanziamento di 25 miliardi di euro, il bonus da 600 euro per lavoratori autonomi e partite Iva e diversi ammortizzatori per lavoratori con figli minori a carico.
La decisione del Governo di porre la fiducia sia in Senato che alla Camera dei deputati è stata molto criticata. Secondo le opposizioni - soprattutto per Salvini e Meloni - si tratterebbe di una scelta contraria ai principi democratici, in quanto limita fortemente l’autonomia e il dibattito con il Parlamento.
Cura Italia, sì alla fiducia da parte della Camera
La conversione del Cura Italia segna una nuova importante tappa: voto favorevole della Camera dei deputati, sul quale il Governo ha posto la fiducia, come era stato fatto in Senato il 9 aprile scorso, quando ha incassato 142 voti a favore, 99 contrari e solo 4 astenuti.
L’approvazione di oggi è stata largamente sostenuta da 298 deputati e ha avuto ad oggetto un articolo unico di conversione, di contenuto identico a quello passato la scorsa settimana in Senato, dato che sono stati respinti tutti gli emendamenti.
I partiti di maggioranza hanno dichiarato l’impegno a cercare una soluzione di compromesso con la minoranza, tuttavia non ci sono stati punti di convergenza.
La conversione avverrà nel rispetto delle tempistiche imposte dalla legge, che fissa come termine ultimo il 30 aprile 2020. Si tratterà di un maxi-emendamento con il quale si dispone la definitiva conversione in legge, atto necessario a confermare l’operato del Governo; senza conversione, infatti, il decreto Cura Italia perderebbe efficacia in maniera retroattiva.
Tante le misure attuate dal decreto Cura Italia, che Conte ha definito “poderoso”: slittamento delle scadenza fiscali di marzo e aprile, agevolazioni su mutuo e affitto, incremento del congedo parentale e bonus baby sitter e per gli autonomi e le partite Iva, anche iscritti a casse private, bonus di 600 euro. Quest’ultimo, stando alle dichiarazioni della Ministra Catalfo potrebbe passare a 800 euro.
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