Con il processo di decarbonizzazione avremo vincitori e vinti: Robeco ci aiuta ad individuare un settore sicuro protagonista in positivo del cambiamento, quello dell’idrogeno.
La transizione verso basse emissioni di carbonio, riporta uno studio di Robeco, creerà opportunità e rischi. A fronte di operatori più restii al cambiamento, ce ne saranno altri pronti a cogliere le opportunità che il futuro ci riserva.
Quella della decarbonizzazione rappresenta un’opportunità storica per i nostri sistemi economici: significa abbandonare le centrali elettriche a carbone a favore di parchi eolici, veicoli elettrificati, edifici perfettamente isolati e un’agricoltura più efficiente.
A restare indietro saranno quelle realtà troppo lente ad adattarsi a modelli di business basati su basse emissioni di carbonio, quelle ancora intente a vendere cavalli dopo che è stata costruita la ferrovia.
Altre aziende, che già oggi propongono soluzioni tecnologiche al cambiamento climatico (quelle che operano in aree come le infrastrutture per le energie rinnovabili, i sistemi di cattura del carbonio e le tecniche di riciclaggio) sono in pole position per beneficiare delle opportunità che si stanno creando.
Robeco: opportunità nell’industria dell’idrogeno
L’industria dell’idrogeno, riporta uno studio di Robeco, è un buon esempio di un probabile vincitore della transizione.
“Anche se è ancora una nicchia, la produzione dell’idrogeno è destinata a essere un cambiamento importante, soprattutto per abbassare l’impronta di carbonio di molte industrie a forti emissioni (ad esempio, acciaio, vetro, fertilizzanti e semiconduttori) dove l’elettrificazione non è fattibile”, evidenzia Robeco, asset manager globale basato a Rotterdam.
Fonte: Robeco
Va inoltre evidenziata la capacità dell’idrogeno di essere immagazzinato. “La capienza come vettore energetico significa che può immagazzinare e consegnare l’energia rinnovabile in eccesso sia per un uso successivo nella rete elettrica sia per la consegna ai settori ad alto consumo”.
L’idrogeno può essere usato per i sistemi di riscaldamento (a sostituzione del gas naturale) o come componente di costruzione (per sostituire i combustibili fossili come materia prima nella produzione industriale di prodotti chimici e biocarburanti).
Nel settore dei trasporti, le tecnologie di alimentazione a idrogeno sono viste come un mezzo efficace per la decarbonizzazione delle flotte.
“Gli attuali investimenti nelle tecnologie e nelle infrastrutture per l’idrogeno -continua Robeco- sono cruciali per accelerare la transizione energetica e raggiungere gli obiettivi di zero emissioni entro il 2050”.
Esistono opportunità interessanti lungo l’intera catena di fornitura dell’idrogeno che ridurranno i costi di produzione, aumenteranno le scale di produzione e accelereranno la diffusione e l’adozione dell’idrogeno in tutti i settori dell’economia.
Idrogeno: cosa è
Essendo l’elemento più abbondante nell’universo, l’idrogeno presenta una disponibilità praticamente infinita. Nonostante questo, l’idrogeno non è facilmente disponibile.
In genere, l’idrogeno è combinato con un altro composto da cui deve essere estratto:
- l’idrogeno grigio, la forma più comune, è quello estratto da un combustibile fossile;
- l’idrogeno blu è simile a quello grigio solo che il processo di produzione prevede emissioni di CO2 ridotte;
- l’idrogeno verde, che non è prodotto dai combustibili fossili e non produce emissioni poichè si ottiene dall’estrazione dall’acqua. Se il processo è realizzato tramite l’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili, non ci sono emissioni di carbonio.
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