Il Decreto Sicurezza e il decreto Sicurezza bis contro l’immigrazione clandestina potrebbero cambiare sensibilmente. Pronto vertice al Viminale guidato dal Ministro Lamorgese: potrebbe tornare l’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo.
Decreto Sicurezza e decreto Sicurezza bis si apprestano a cambiare. Adesso il Governo entrante sembra deciso a modificare le norme contro l’immigrazione clandestina, seguendo le indicazioni che il Presidente della Repubblica Mattarella aveva apposto al testo al momento della sua entrata in vigore.
Oggi 17 febbraio 2020 è previsto un vertice di maggioranza in cui il Ministro Luciana Lamorgese discuterà i primi “ritocchi” ai decreti Sicurezza, tra questi: possibile ritorno all’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo, aumento dei fondi destinati ai centri di accoglienza e riduzione delle sanzioni in capo alle Ong che recuperano i migranti nel Mediterraneo (il decreto Sicurezza bis aveva alzato la multa fino a un milione di euro). Possibili modifiche anche per l’inasprimento delle pene in caso di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Il Ministro degli Esteri Di Maio, ex alleato di Governo di Salvini, invita il Governo a non intervenire troppo sui decreti, ma in ogni caso tutto è rimesso all’accodo della maggioranza.
Decreti sicurezza, cosa potrebbe cambiare
I decreti Sicurezza voluti da Matteo Salvini nella scorsa esperienza di Governo stanno per essere “smontati”. Oggi a Palazzo Chigi i partiti di maggioranza (PD, Movimento 5 Stelle, Leu e Italia Viva) si riuniranno per discutere sulle modifiche al testo del decreto Sicurezza e Sicurezza bis, su invito del Quirinale. Infatti era stato proprio Sergio Mattarella, in occasione della firma ai decreti, ad indicare su quali punti sarebbe stato opportuno intervenire.
Luciana Lamorgese, nuovo Ministro dell’Interno, ha sul tavolo diverse proposte; le più importanti riguardano l’acquisizione della cittadinanza a seguito di matrimonio con un italiano e il possibile ritorno all’iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo. Tra gli altri interventi ci sono anche il ripristino della protezione umanitaria (che era stata sensibilmente circoscritta nel decreto Sicurezza bis) e l’incremento dei fondi destinati ai centri di accoglienza; al riguardo, già qualche settimana fa, una circolare del Viminale aveva stabilito l’aumento dei rimborsi su richiesta dei prefetti. In questo modo i centri di accoglienza dovrebbero tornare a percepire 35 euro al giorno per migrante, e non più 19 euro.
Si prevede anche l’abbassamento delle multe previste per le Ong che salvano i migranti alla cifre antecedenti all’intervento di Salvini: da 10mila a 50mila euro invece che da 150mila a un milione di euro.
Sono attesi inoltre dei ritocchi alla norme sulla resistenza, violenza e oltraggio a pubblico ufficiale (articolo 337 Codice penale) e il ritorno alla discrezionalità dei magistrati nella definizione della tenuità del fatto.
Come cambiano i decreti Sicurezza: Di Maio invita alla moderazione
Per il momento è ancora impossibile indicare con certezza quali saranno le modifiche ai decreti Sicurezza, anche perché sarà necessario ottenere l’accordo di tutta la maggioranza, che, come sappiamo, sulla riforma della prescrizione è ancora divisa. Ma pare che, almeno per quanto riguarda il tema dell’immigrazione clandestina, Italia Viva di Renzi sia decisa a collaborare.
Luigi Di Maio però, che nella scorsa esperienza di Governo era al fianco di Matteo Salvini, invita a non intervenire sul testo in maniera troppo incisiva, cosa che, secondo il Ministro degli Esteri, potrebbe portare ad una situazione di incertezza politica.
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