Il decreto scuola è legge: tutte le misure su Maturità 2020, esami di terza media, valutazione, concorso straordinario sono state approvate in ultimo dalla Camera dei deputati. Dopo un’estenuante seduta fiume e l’ostruzionismo delle opposizioni la conversione del testo è avvenuta sabato 6 giugno.
Il decreto scuola è legge: approvate tutte le misure dalla Camera dei deputati in via definitiva sabato 6 giugno 2020, dopo la seduta fiume che si è svolta tra giovedì e venerdì scorsi.
Stiamo parlando del decreto scuola n.22 dell’8 aprile 2020 recante misure urgenti sulla regolare conclusione e l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato, che ha fatto parecchio discutere e fatto registrare aspre critiche dalle opposizioni specie contro la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Il decreto scuola ormai legge non contiene solo misure per la Maturità 2020 o la valutazione, ma anche novità sui concorsi della scuola e in particolare il concorso straordinario che cambia a bando pubblicato oltre alla riapertura delle graduatorie di seconda e terza fascia per i supplenti.
Un passo indietro importante rispetto al blocco delle graduatorie fino al 2021 inizialmente previsto dal decreto scuola in Gazzetta Ufficiale.
Decreto scuola in Gazzetta Ufficiale: cambia la Maturità 2020
Il decreto scuola è legge e tra le misure più importanti quelle relative alla Maturità 2020.
Il decreto scuola, quando è stato pubblicato ormai due mesi fa in Gazzetta Ufficiale aveva delineato due piani del Miur per lo svolgimento della Maturità 2020.
I due scenari erano legati al rientro o meno a scuola il 18 maggio laddove la prima eventualità, che non si è concretizzata, avrebbe portato a un esame di Stato in presenza, ma con la prova scritta.
Come poi confermato dai fatti e dall’ordinanza Miur specifica la Maturità 2020 si svolgerà sempre in presenza, ma con il solo orale a partire dal 17 giugno 2020 e tenendo in ogni caso conto delle linee guide per la sicurezza.
Il decreto scuola ormai legge conferma che tutti gli studenti sono ammessi alla Maturità 2020, a tutti infatti, come ha precisato più volte la ministra verrà concesso di affrontare l’esame. Tuttavia l’esame dovrà essere superato con una votazione non inferiore a 60/100.
Vediamo ora quali sono le altre novità del decreto scuola ormai legge in merito agli esami di terza media, ammissione agli anni successivi, docenti e valutazione.
Decreto scuola convertito in legge: come cambia l’esame di terza media
Altra novità del decreto scuola diventato legge riguarda l’esame di terza media. Dopo la pubblicazione del decreto scuola in Gazzetta Ufficiale il Miur ha pubblicato l’ordinanza specifica per lo svolgimento degli esami di terza media.
Già due mesi fa il decreto prevedeva, come per gli esami di Maturità, la possibilità di un piano B qualora gli studenti delle medie non fossero rientrati a scuola entro il 18 maggio. Ora l’esame di terza media coincide con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe che terrà conto anche di un elaborato consegnato e discusso online dagli studenti.
Ricordiamo che nello stesso decreto scuola vi è un passaggio fondamentale che riguarda gli alunni delle classi intermedie.
In particolare il decreto stabilisce che il Miur può intervenire e disciplinare l’attività scolastica con una o più ordinanze che saranno necessarie nell’evolversi della situazione epidemiologica del Paese. In questo caso infatti si prevede che:
“Le ordinanze di cui al comma 1 definiscono i criteri generali dell’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019/2020 nel corso dell’anno scolastico successivo, a decorrere dal 1° settembre 2020, quale attività didattica ordinaria. Le strategie e le modalità di attuazione delle predette attività sono definite, programmate e organizzate dagli organi collegiali delle istituzioni scolastiche. L’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti di cui al primo periodo tiene conto delle specifiche necessità degli alunni delle classi prime e intermedie di tutti i cicli di istruzione, avendo come riferimento il raggiungimento delle competenze di cui alle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, alle indicazioni nazionali per i licei e alle linee guida per gli istituti tecnici e professionali”
In merito alla valutazione è stato introdotto nella legge di conversione del decreto scuola il comma 2 bis che prevede quanto segue:
“In deroga all’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62, dall’anno scolastico 2020/2021, la valutazione finale degli apprendimenti degli alunni delle classi della scuola primaria, per ciascuna delle discipline di studio previste dalle indicazioni nazionali per il curricolo è espressa attraverso un giudizio descrittivo riportato nel documento di valutazione e riferito a differenti livelli di apprendimento, secondo termini e modalità definiti con ordinanza del Ministro dell’istruzione.”
Una novità che arriva con un emendamento e che prevede quindi che alle elementari per la valutazione si abbandonino i numeri in favore dei giudizi.
Concorsi scuola e graduatorie supplenti nel decreto scuola
Tra le altre novità previste dal decreto scuola sicuramente spiccano quelle che riguardano il reclutamento dei docenti precari e nel dettaglio il concorso scuola straordinario e le graduatorie di seconda e terza fascia.
Se infatti con le ordinanze del Miur di questi ultimi due mesi eravamo abbastanza informati sulle modalità di svolgimento della Maturità 2020 e degli esami di terza media che abbiamo seguito passo dopo passo, le sorprese sul fronte dell’immissione in ruolo dei docenti e degli incarichi ai supplenti sono state continue. In particolare il decreto scuola convertito prevede che:
- il concorso straordinario per l’ingresso nella Scuola secondaria di I e II grado non si svolgerà più con una prova a crocette come previsto tra le altre cose dal bando, ma con una prova con quesiti a risposta aperta, sempre al computer. La prova sarà diversa per ciascuna classe di concorso. Il bando di concorso sarà modificato tenendo conto delle novità introdotte. Le prove si svolgeranno quando le condizioni epidemiologiche lo consentiranno, e sicuramente non ad agosto come inizialmente previsto, ma i vincitori ammessi in ruolo nel 2021/2022 che rientrano nella quota di posti destinati all’anno scolastico 2020/2021 sarà fatto un contratto con decorrenza giuridica, anche ai fini contributivi, dal 1° settembre 2020;
- le graduatorie dei supplenti vengono aggiornate, provincializzate come da decreto scuola salva-precari dello scorso dicembre e digitalizzate. Si assisterà, contrariamente a quanto annunciato due mesi fa, a una semplificazione per garantire l’attuazione delle nuove regole in tempo per il nuovo anno scolastico. La provincializzazione consentirà di sgravare le segreterie delle istituzioni scolastiche dal momento che saranno gli Uffici territoriali del Ministero a seguire il processo e assegnare le supplenze. La presentazione delle domande sarà, poi, informatizzata per tagliare i tempi e rendere il processo più efficiente anche a vantaggio degli insegnanti e degli studenti prevedendo una maggiore rapidità di assegnazione delle supplenze.
Una buona notizia per gli insegnanti, nonostante l’amarezza dei precari, sono le assunzioni di 4.500 docenti presenti nelle Gae e idonei dei concorsi 2016 e 2018 che finalmente otterranno l’immissione in ruolo.
Altre novità nel decreto scuola ora legge
Il decreto scuola prevedeva nella sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale due mesi fa anche altre novità come la didattica a distanza che diventava obbligatoria e la sospensione dei viaggi di istruzione. Ora, con la sua conversione in legge e a distanza di tempo, le novità da annoverare sono ben altre. Tra queste troviamo, come si legge sul sito del Miur:
- la possibilità per i candidati privatisti che dovranno sostenere la Maturità 2020 nella sessione straordinaria di settembre di partecipare con riserva alle prove di ammissione ai corsi di laurea a numero programmato (come i test di medicina 2020 per esempio) e ad altre prove previste dalle Università, istituzioni dell’Alta formazione artistica musicale e coreutica e altre istituzioni di formazione superiore post diploma. Potranno partecipare con riserva anche a procedure concorsuali pubbliche, selezioni e procedure di abilitazione per le quali sia richiesto il diploma di II grado;
- la possibilità fino al 31 dicembre 2020 per sindaci e i presidenti delle Province e delle Città metropolitane di operare con poteri commissariali per interventi di edilizia scolastica. Gli Enti locali avranno uno strumento in più per agire e garantire che gli stessi possano svolgersi rapidamente e in tempi utili per l’avvio del prossimo anno scolastico;
- l’istituzione di un apposito Tavolo di confronto per avviare con periodicità percorsi abilitanti e fare chiarezza anche sul percorso per diventare insegnanti, consentendo così ai giovani neo-laureati un percorso di accesso all’insegnamento caratterizzato da una formazione adeguata. Il Tavolo sarà presieduto dal Ministro.
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