Rinnovo del contratto per la Pubblica Amministrazione, ci siamo: aumento medio di 107,00€, si va dai 91,00€ ai 126,00€ a seconda del comparto di riferimento.
Rinnovo del contratto per gli statali: secondo le stime prodotte dalla Confsal-Unsa, per i dipendenti pubblici ci sarà un incremento di stipendio che va dai 91,00€ ai 126,00€ a seconda del comparto di competenza.
Non tutti i dipendenti pubblici, infatti, riceveranno la stessa cifra: questo è dovuto al fatto che l’accordo prevede un incremento percentuale della parte fissa dello stipendio, la quale ovviamente non è uguale per tutti. Ci sono comparti della Pubblica Amministrazione, infatti, dove nel tempo le retribuzioni sono cresciute di più, e questi beneficeranno maggiormente delle conseguenze del rinnovo di contratto. E lo stesso vale per chi ha una maggiore anzianità e quindi negli anni ha beneficiato degli scatti di livello.
C’è da dire, però, che nonostante il cambio al vertice del Ministero della Pubblica Amministrazione, i sindacati continuano ad avere dei dubbi rispetto all’importo dell’aumento. C’è chi ritiene, infatti, che con le cifre attualmente a disposizione (le quali non verranno aumentate) gli incrementi dello stipendio saranno inferiori rispetto a quelli indicati recentemente dal Ministero della Funzione pubblica.
Rinnovo del contratto: di quanto aumenterà lo stipendio
Nei prossimi giorni le cifre del rinnovo dello stipendio della Pubblica Amministrazione saranno messe nero su bianco: è attesa, infatti, la pubblicazione degli atti di indirizzo dell’Aran, l’Agenzia pubblica che rappresenta la PA nella fase di concertazione.
Con questi atti verranno sciolti una serie di dubbi: ad esempio, bisognerà capire se effettivamente ci sarà un impostazione più privatistica, con il ripristino di una serie di bonus che andranno a premiare il merito dei dipendenti pubblici. Inoltre, c’è attesa di scoprire se effettivamente si procederà in direzione di una detassazione del salario accessorio.
Ad oggi le risorse stanziate per il rinnovo di contratto ammontano a 7,8 miliardi di euro, con un aumento del 4,07% della parte fissa dello stipendio. E se consideriamo che la retribuzione media nella Pubblica Amministrazione è di 34.250,00€, ne risulta un aumento medio di 107,00€.
Non tutti, però, riceveranno lo stesso importo. A tal proposito, la Confsal-Unsa ha analizzato le cifre degli stipendi nei vari comparti della PA, così da far chiarezza su chi guadagnerà meno dal rinnovo del contratto.
Partiamo dai Ministeri, dove oggi lavorano circa 140 mila dipendenti percependo una retribuzione media di 30.211,00€. Per questi, quindi, è in arrivo un aumento di stipendio medio inferiore alle tre cifre, in quanto si attesterà a 94,58€.
Nelle agenzie fiscali, a fronte di 47 mila dipendenti e una retribuzione media di 37.294,00€, l’aumento mensile lordo sarà pari a 116,76€. Ancora meglio andrà agli enti pubblici non economici, come Inps e Inail, dove la retribuzione media supera i 40.000,00€ con aumenti di circa 126,00€ grazie al rinnovo di contratto.
Meno bene va ai dipendenti degli enti locali, come ad esempio a chi lavora al Comune. Qui le retribuzioni medie si attestano sui 29.135,00€: di conseguenza, l’aumento medio sarà di appena 91,00€.
E ancora: 98,00€ di aumento sono in arrivo per il personale della scuola (a fronte di una retribuzione media di 31.500,00€), mentre per gli operatori della Sanità non verranno superati i 97,00€ lordi.
Cifre che, ricordiamo, valgono solamente per il 2021 (e per gli anni successivi). Per gli anni precedenti, infatti, si ha a disposizione un numero più esiguo di risorse e di conseguenza l’aumento (che verrà riconosciuto sotto forma di indennità una tantum) sarà di importo inferiore rispetto agli importi suddetti.
Rinnovo del contratto: sarà davvero di 107,00€?
La Confsal-Unsa ha comunque dei dubbi riguardo all’effettivo riconoscimento di un aumento di 107,00€. Si teme, infatti, che una buona parte delle risorse a disposizione si disperda durante la concertazione. Serviranno, infatti:
- 500 milioni di euro per il finanziamento dell’indennità di vacanza contrattuale pagata in questi mesi;
- 250 milioni di euro per la conferma dell’elemento perequativo;
- 210 milioni di euro per il trattamento accessorio delle Forze Armate, di Polizia e Vigili del Fuoco.
960 milioni di euro, quindi, saranno “impegnati” su queste voci. Di conseguenza, l’aumento potrebbe essere del 3,04% e in quel caso la cifra media sarebbe di appena 79,00€, persino meno rispetto all’ultimo rinnovo. Solamente l’atto di indirizzo dell’Aran farà chiarezza a riguardo.
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