Dove aumentano le auto elettriche? Nei paesi UE con il PIL più alto, ecco quali

Andrea Tartaglia

11 Settembre 2019 - 13:16

Esiste una stretta correlazione tra l’aumento di vendite di auto elettriche e la ricchezza dei paesi nei quali si registrano. Lo conferma uno studio dell’ACEA, che analizza anche gli ecoincentivi.

Dove aumentano le auto elettriche? Nei paesi UE con il PIL più alto, ecco quali

Le auto elettriche crescono laddove c’è maggiore disponibilità economica. Può sembrare una semplificazione banale ma è un dato di fatto: i veicoli elettrici hanno un prezzo d’acquisto più alto rispetto ai termici e barriere all’utilizzo come autonomia ridotta e scarsa disponibilità delle colonnine di ricarica. Elementi che ne limitano la diffusione a quei paesi nei quali si registra un Prodotto Interno Lordo (PIL) elevato.

Lo conferma lo studio “Making the transition to zero-emission mobility: Enabling factors for alternatively-powered cars in the EU” condotto da ACEA, l’associazione che raggruppa i costruttori automobilistici europei. L’analisi prende atto della mancanza di progressi evidenti nello sviluppo di infrastrutture ed incentivi per auto con alimentazioni non convenzionali.

E lo fa senza pregiudizi ideologici, analizzando l’andamento del mercato e gli ostacoli che rischiano di far fallire gli ambizioni obiettivi che l’Unione Europea si è data per la riduzione delle emissioni di CO2 datati 2025 e 2030. L’obiettivo dichiarato dello studio ACEA è quello di “seguire i progressi sulla disponibilità di infrastrutture e di incentivi - come l’Ecobonus auto italiano - in vista della revisione intermedia degli obiettivi di CO2, che sarà condotta dalla Commissione europea nel 2023”.

Per approfondire. Auto elettrica in Europa: dati di mercato, colonnine e incentivi disponibili

Mercato auto: le elettriche crescono poco, aumentano motori benzina ed emissioni CO2

Prima di analizzare quanto l’auto elettrica sia un bene accessibile per una percentuale elevata di automobilisti - elemento imprescindibile per la sua diffusione - è importante evidenziare alcuni elementi-chiave del mercato auto, che ci aiutano a capire in quale direzione stiamo andando.

  • A livello europeo, nel 2018 solo il 2% dei veicoli venduti è stat di tipo elettrico ricaricabile, con un incremento dell’ 1,4% rispetto a quanto registrato a partire dal 2014.
  • Una percentuale leggermente più alta si registra nella vendita di veicoli ibridi: il 3,8%, con un incremento del 2,4% negli ultimi cinque anni.
  • Sempre nel 2018, le auto a metano hanno rappresentano lo 0,4% del mercato europeo, con una flessione dello 0,4% rispetto all’ultimo quinquennio.
  • Nel 2017 le auto benzina sono tornate ad essere le più vendute a livello europeo, posizione che dal 2009 avevano ceduto alle auto diesel.
  • Sempre nel 2017 le emissioni di CO2 emesse dalle auto di nuova immatricolazione sono aumentate dello 0,3%, il primo incremento da quando vendono conteggiate.
  • Nel 2018 abbiamo asssistito al crollo delle vendite di auto diesel e all’aumento di quelle di auto benzina, con il conseguente aumento delle emissioni di CO2 dell’ 1,8%.

L’ultimo punto è facilmente spiegabile: le emissioni di CO2 - Anidride Carbonica, il clima-alterante responsabile dell’effetto serra e del riscaldamento globale - sono proporzionali ai consumi di carburante. Di conseguenza crescono all’aumentare delle auto alimentate a benzina, che notoriamente hanno consumi più elevati rispetto a quelle alimentate a gasolio.

Accessibilità delle auto elettriche: maggiore dove c’è più disponibilità economica

Come detto, l’Unione Europea si è data degli obiettivi per ridurre le emissioni di CO2 con scadenza 2025 e 2030 e una prima revisione nel 2023. Per centrarli c’è bisogno di interventi massicci per ridurre l’inquinamento, ma la strategia degli ultimi anni - quella di penalizzare le auto diesel più moderne - è controproducente.

Occorre quindi sviluppare motori termici più efficienti - e lo si sta facendo - e di pari passo incentivare la mobilità elettrica. Ma su quest’ultimo punto c’è un serio ostacolo: l’accessibilità dei veicoli elettrici, al momento decisamente più costosi di quelli termici. La conseguenza, registrata dallo studio ACEA, è che gli EV crescono solo nei paesi europei con il PIL più elevato.

Esiste dunque una stretta correlazione tra PIL e diffusione delle auto elettriche, il prezzo elevato è la pricipale barriera all’acquisto di un EV. La conseguenza è che oltre la metà dei paesi dell’Unione ha una percentuale di mercato delle auto elettriche inferiore all’1% del totale.

Norvegia al top come PIL e EV, Polonia fanalino di coda

Tutti i paesi europei con un PIL pro-capite inferiore al 29.000 euro - paesi dell’Europa Centro-Orientale più Italia, Spagna e Grecia - ha una market share di veicoli elettrici inferiore all’1%. Di contro, percentuali superiori al 3,5% si registrano solo nei paesi con PIL pro-capite superiore a 42.000 euro.

Non sorprende - quindi - che sia la Norvegia il paese con la “market share” di auto elettriche più elevata: ben il 49% di tutte le auto vendute nel 2018. Perché il paese scandinavo vanta un PIL pro-capite di 73.200 euro, più del doppio della media europea che si attesta a 30.600 euro. Al secondo e terzo posto dei paesi con le percentuali più alte di veicoli elettrici si piazzano Svezia e Paesi Bassi, che pur non eguagliando il PIL pro-capite norvegese sono tra i più ricchi della EU.

Per avere un termine di paragone, i tre paesi europei con la minore diffusione di auto elettriche sono: Polonia (0,2% di “market share” e 12.900 euro di PIL pro-capite), Slovacchia (0,3% di “market share” e 16.600 euro di PIL pro-capite) e Grecia (0,3% di “market share” e 17.100 euro di PIL pro-capite).

Pesa la mancanza di ecoincentivi per le auto elettriche

Lo studio ACEA sottolinea come - per ottenere risultati tangibili - è necessario pensare ad una politica di ecoincentivi che riduca il costo di acquisto delle auto elettriche e migliorandone l’accessibilità. Alcuni paesi europei già prevedono benefici per l’acquisto di EV: solo 12 paesi su 28 totali prevedono dei veri e propri bonus, la maggior parte - invece - concede solo una riduzione sulla tassazione.

C’è da fare un’ultima considerazione: gli incentivi da soli non bastano, servono anche le infrastrutture di ricarica e un cambiamento di mentalità degli automobilisti per avere una diffusione sostanziale di auto elettriche. Un dettaglio certificato dalle prime tre posizioni nella classifica dei paesi con gli ecoincentivi più alti - Romania, Slovenia, Francia - che non registrano affatto aumenti significativi della vendita di vetture elettriche.

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