La prospettiva di nuove elezioni nel Paese ha spinto il rendimento della carta greca sui minimi assoluti dal 1998. Una notizia che però rischia di mettere in difficoltà l’Italia, visto che il premio richiesto dagli investitori per indirizzare soldi verso Atene anziché verso Roma si sta accorciando, anzi, in una sola notte si è praticamente dimezzato
All’indomani delle elezioni europee i mercati finanziari hanno decretato un vincitore: la Grecia, i cui titoli di Stato hanno sperimentato un vero e proprio rally dopo che il primo ministro in carica Alexis Tsipras ha formalmente indetto nuove elezioni.
A spingere il leader di Syriza a questo atto è stata la batosta in campo elettorale di queste elezioni europee che in Grecia ha visto affermarsi come primo partito del Paese gli europeisti di centrodestra Nea-Demokratia, con il 33% delle preferenze.
Una notizia che però rischia di mettere in difficoltà l’Italia, visto che il premio richiesto dagli investitori per indirizzare soldi verso Atene anziché verso Roma si sta accorciando, anzi, in una sola notte si è praticamente dimezzato.
Cresce il rischio Italia?
A conti fatti il vantaggio relativo di investire sulla carta italiana si sta progressivamente riducendo. L’Italia rischia di scivolare addirittura dietro la Grecia nelle gerarchie del debito europeo?
Fonte: Bloomberg
Oggi la carta greca rende l’3,077% sul tratto decennale, -25,6 punti base rispetto alla vigilia delle elezioni europee e praticamente il minimo assoluto dal 1998. Sul 5 anni il rendimento è salito di 17 punti all’1,827%.
Ad oggi i titoli di Stato della Grecia prezzano a premio rispetto agli omologhi italiani di 59 punti base, un gap che solamente venerdì era pari a 80 punti base. Alcuni esperti sono pronti a scommettere sull’azzeramento di questo gap entro tempi relativamente brevi: «Se in Grecia dovesse affermarsi il partito Nuova Democrazia i rendimenti del decennale potrebbero portarsi sotto quelli pagati dai titoli italiani», ha detto a Bloomberg un broker della Piraeus Securities da Atene. Gli investitori scommettono che l’eventuale nuovo governo possa rivedere le promesse dell’ormai ex premier Alexis Tsipras.
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