Equity Crowdfunding e Directa SIM: come funziona rubricazione e costi

Giulia Adonopoulos

24/10/2018

Chi investe in equity crowdfunding può comprare e vendere quote senza passare dal notaio o dal commercialista, tramite intestazione conto terzi. Come funziona davvero? Quanto costa? Per quali campagne si può fare? Gabriele Villa, Head of International Business Development di Directa SIM ha risposto a tutte queste domande.

Equity Crowdfunding e Directa SIM: come funziona rubricazione e costi

Se c’è un cruccio che assilla chi decide di investire in startup e PMI innovative tramite equity crowdfunding, quello è come fare a trasferire le proprie quote senza dover passare da commercialista o notaio.

Come molti già sapranno, da quest’anno, grazie all’accordo tra Directa SIM, la SIM italiana di trading online, e alcune delle principali piattaforme di equity crowdfunding, è possibile rubricare le quote degli investitori che partecipano alle operazioni di crowdfunding per rendere più liquidi i prodotti finanziari offerti dalle srl. L’intermediazione di Directa facilita lo scambio tra i soggetti interessati, permettendo anche un notevole risparmio sui costi dell’operazione.

Crowdfunding, Directa SIM per il mercato secondario: come funziona

Si tratta di un tema molto caldo nel settore, e sono tante le domande che investitori professionisti e retail si pongono al riguardo. Come funziona esattamente il progetto di supporto di Directa SIM ai portali di crowdfunding? Quali sono i costi che il cliente deve affrontare? Per quali campagne è possibile usufruire del servizio? In occasione del Trading Online Expo 2018 abbiamo incontrato Gabriele Villa, Head of International Business Development di Directa SIM, che ci ha chiarito ogni aspetto della collaborazione tra il broker online e le piattaforme di equity crowdfunding.

“Il progetto di supporto di Directa SIM, che dà la possibilità al cliente individuale di richiedere l’intestazione conto terzi presso di noi, è iniziato quest’anno e ad oggi siamo operativi su campagne attive su CrowdFundMe, OPstart, Lifeseeder e WeAreStarting”, spiega Villa.

“Se prima chi partecipava a un’operazione di crowdfunding e investiva, per esempio, 1.000€ in un progetto diventando socio della srl e voleva poi vendere la sua quota, doveva andare da un commercialista o dal notaio e spendere 400-500€ per il trasferimento della quota. Per chi ha fatto un investimento di 1.000€ ovviamente è un costo non sostenibile”.

Il legislatore se ne è accorto, e quest’anno ha modificato il Testo Unico aggiungendo l’articolo 100-ter che dà la possibilità a un intermediario finanziario di intestarsi conto terzi queste quote. Il soggetto investitore che partecipa alla campagna di crowdfunding, investe 1.000€ e richiede il servizio a Directa SIM, è sempre socio dell’azienda, ma figurativamente è Directa che risulta socia della srl in Camera di Commercio e terrà un registro di tutti i soci della srl. Quando l’investitore vorrà vendere le quote potrà farlo trovando l’acquirente, ma il cambio intestazione lo farà Directa cambiando il registro. “Quest’attività per legge non prevede costi” precisa Villa, “quindi è gratuito per il cliente.”

Quanto costa il servizio

I costi del servizio sono solo due: 15 euro una tantum per essere rubricati all’interno di Directa, e 20 euro ogni volta che si parteciperà a una campagna di crowdfunding. Ricapitolando, quindi, la prima volta che si richiede il servizio si pagheranno 35 euro; tutte le altre volte che l’investitore partecipa a un’operazione crowdfunding pagherà solo 20 euro. Lo spostamento dei titoli è pari a zero.

Il servizio di Directa non è retroattivo e può essere applicato solo sulle campagne a venire. Per quelle già concluse, infatti, in Camera di Commercio risulta socio il singolo investitore e passare l’intestazione a Directa sarebbe un passaggio di proprietà.

Ti potrebbe interessare anche Investire in equity crowdfunding: incentivi fiscali e come ottenerli

Argomenti

# PMI

Iscriviti a Money.it