Tra pochi giorni si terranno le prove scritte dell’esame di avvocato 2018. Ecco le sentenze fondamentali della Cassazione penale per superare la prova del 12 dicembre.
In vista della prova scritta di diritto penale, abbiamo raccolto alcune delle sentenze penali della Corte di Cassazione più significative del 2018. Queste sentenze hanno per oggetto:
- i reati contro la famiglia e la persona;
- i reati contro la Pubblica Amministrazione;
- i reati contro il patrimonio;
- la responsabilità medica.
Le prove scritte dell’esame di avvocato 2018 si terranno presso le sedi delle Corti d’Appello di ogni capoluogo di Regione l’11, il 12 e il 13 dicembre, e riguarderanno:
- un parere motivato di diritto civile;
- un parere motivato di diritto penale;
- un atto giudiziario in una materia a scelta tra penale, privato e amministrativo.
Andiamo a vedere gli argomenti delle sentenze più rilevanti della Cassazione penale del 2018.
Sentenze sui reati contro la famiglia e la persona
Per un’idonea preparazione in vista della prova scritta in materia di diritto penale è fondamentale conoscere e ripassare le sentenze del 2018 della Corte di Cassazione in materia di stalking e violenza sessuale.
La Cassazione penale, sezione V, con sentenza n. 35790 del 27 luglio 2018 ha stabilito che anche i ripetuti regali indesiderati integrano la condotta di stalking. Infatti, secondo la Corte, i doni indesiderati sono un’implicita richiesta di riallacciare un rapporto sentimentale, pertanto integrano a tutti gli effetti una condotta vessatoria.
In più con la sentenza n. 25940 del 25 maggio 2018 la Corte di Cassazione ha sancito che è punibile per stalking anche chi entra con continuità nel profilo Facebook dell’ex, in quanto mezzo per controllare le comunicazioni e le amicizie.
Invece, in merito al reato di violenza sessuale, la Cassazione penale con sentenza n. 23553 del 2 ottobre 2018 ha stabilito che chi tenta di baciare sulla bocca una persona senza il suo consenso commette un tentativo di violenza sessuale ex 609-bis del Codice penale.
Sentenze sui reati contro la Pubblica Amministrazione
In materia di reati contro la Pubblica Amministrazione la Cassazione penale ha emanato diverse sentenze significative durante l’anno.
La sentenza n. 40347 dell’11 settembre 2018 stabilisce che il reato di corruzione propria ex articolo 318 del Codice penale è incompatibile con la sfera di libertà dei parlamentari, sancendo così la differenza tra l’attività amministrativa in senso stretto e la funzione parlamentare.
Mentre con la sentenza n. 15792 del 10 aprile 2018 la Cassazione penale ha deciso che il Sindaco di un Comune che costringe un ente ad assumere il personale da lui indicato commette il reato di concussione ex articolo 317 del Codice penale e non di induzione indebita (come nell’orientamento precedente).
Sentenze sui reati contro il patrimonio
In materia di reati contro il patrimonio è doveroso segnalare diverse sentenze della Corte. Innanzitutto la Cassazione penale con la sentenza n. 24109 del 29 aprile 2018, in ambito di reati contro il patrimonio, ha sancito che si commette un reato colposo quando:
- l’evento dannoso era prevedibile;
- l’evento dannoso era evitabile adottando le normali regole cautelari.
Altra sentenza importante riguarda l’uso illecito del bancomat: la sentenza n. 17923 del 20 aprile 2018 stabilisce che usare il bancomat illecitamente è un reato anche se la transazione non va a buon fine, quindi anche quando non si consegue nessun profitto economico.
Con la sentenza n. 41675 la Cassazione penale ha previsto la configurabilità del reato di estorsione (articolo 629 del Codice penale) anche all’interno della famiglia. Nel caso di specie la Corte si era pronunciata in merito alla condotta di estorsione ai danni del convivente more uxorio ed ha applicato la clausola negativa del 3^ comma dell’articolo 649 del Codice penale anche ai fatti commessi nell’ambito dei rapporti familiari.
Sentenze sulla responsabilità medica
Anche sulla responsabilità medica nel 2018 ci sono state delle sentenze rilevanti. In particolare, la Cassazione penale si espressa sulla colpa medica con la sentenza n. 39733 del 4 settembre 2018 sancendo che è responsabile il chirurgo che non si accorge dell’errore del collega quando entrambi sono presenti in sala operatoria.
Molto importante è anche la sentenza n. 33770 dell’11 luglio 2018: qui si stabilisce che la morte per infezione post-operatoria non cancella l’errore medico, però deve essere accertato il nesso di causalità.
Invece la sentenza n. 7659 del 16 febbraio del 2018 della Cassazione penale, IV sezione, ha condannato un oncologo per aver curato un malato terminale con una cura ayurvedica, trattamento che non rientra tra le cure convenzionali.
Correzione delle prove scritte
Ricordiamo che lo scorso 13 novembre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’elenco degli avvocati che faranno parte della Commissione e delle sottocommissioni per la correzione e valutazione dell’esame.
Le sottocommissioni sono 27 e sono istituite presso le Corti d’Appello dei capoluoghi di Regione. Gli avvocati chiamati a far parte delle sottocommissioni esaminatrici possiedono il requisito dell’iscrizione all’albo speciale degli avvocati cassazionisti, e hanno fornito una dichiarazione scritta che attesta la mancanza delle ipotesi di incompatibilità con il ruolo ricoperto.
La lista completa dei nomi della Commissione centrale e delle sottocommissioni si trova sul sito ufficiale del Ministero delle Giustizia www.giustizia.it.
© RIPRODUZIONE RISERVATA