Esame avvocato 2023, ecco come sarà

Ilena D’Errico

2 Giugno 2023 - 19:17

Incertezze sull’esame degli avvocati del 2023. Il ministero della Giustizia spinge per il ritorno alla modalità tradizionale, mentre Aifa e Cnf non sono affatto d’accordo.

Esame avvocato 2023, ecco come sarà

Dopo la procedura straordinaria messa in atto durante la pandemia, quest’anno l’esame degli avvocati sarebbe dovuto tornare alla procedura standard: 3 prove scritte e, in caso di superamento, l’orale. Il ministero, tuttavia, potrebbe riformare nuovamente l’esame di avvocatura, introducendo delle modifiche già per l’anno in corso. L’esame avvocato 2023 dovrebbe infatti essere toccato dalla riforma in preparazione, come dichiarato dal viceministro della giustizia, Francesco Paolo Sisto, al quotidiano Il Dubbio.

Esame avvocato 2023: come sarà?

Il ministero della Giustizia ha richiesto alle Corti d’appello di preparare i locali idonei allo svolgimento delle prove d’avvocatura, tenendo conto della media di candidati affluita nei precedenti anni e predisponendo i provvedimenti amministrativi necessari per le sessioni d’esame. In particolare, il ministero ha individuato il periodo delle prove nell’intervallo compreso fra l’11 e il 15 dicembre 2023. La nota, poi, specifica che essendo terminati gli effetti del decreto legge 31/2021, prorogati fino al 2022, si ritornerà alle disposizioni previgenti. Vale a dire niente più doppio orale, nonostante la formazione dei praticanti non abbia potuto essere aggiornata per tempo. Così sono piovute le critiche.

Il presidente del Consiglio nazionale forense (Cnf), Francesco Greco, ha indirizzato una lettera al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e al viceministro con delega alle professioni, Francesco Paolo Sisto, richiedendo che la sessione di esami di avvocatura del 2023 si svolga secondo le modalità previste durante la pandemia. Vale a dire, il doppio orale istituito dal decreto legge n. 31 del 2021.

Il ministero della Giustizia, in realtà, aveva annunciato che da quest’anno ci sarebbe stato un ritorno alla prova scritta, in quanto l’orale era stato istituito con l’unico scopo di consentire lo svolgimento degli esami nonostante le restrizioni dovute alla pandemia. Ad oggi, pare che ci siano però le possibilità di una riconferma dell’orale, perlomeno stando alle parole del viceministro Sisto.

Quest’ultimo, parlando della questione con il quotidiano del Cnf, ha infatti ammesso la presenza di diverse difficoltà tecniche per attuare un immediato ritorno alla forma scritta. Comunque, il ministro ha rassicurato sul fatto che sono in corso attente valutazioni sui punti critici lasciati emergere dalle proteste dell’avvocatura.

Il presidente del Cnf, ha infatti rilevato le “grandi difficoltà dei tirocinanti” che si sono finora formati e preparati secondo le misure vigenti durante la pandemia, e sarebbero perciò penalizzati dal cambiamento delle modalità di esame, soprattutto se non preceduto da una mirata riforma sull’accesso alla professione. Pertanto, il Consiglio nazionale forense ha invitato il ministero della Giustizia a regolare questi elementi il prima possibile, dichiarando “la massima disponibilità” a partecipare.

Una posizione simile è condivisa da un’altra colonna portante del sistema forense italiano, ovvero l’Associazione italiana giovani avvocati (Aiga). In particolare, il presidente dell’Aiga, Francesco Perchinunno, ha richiesto la proroga della disciplina con il doppio orale almeno per l’anno in corso, sottolineando la necessità di interventi più ponderati riguardo a tutti gli aspetti che influiscono sugli esami degli avvocati.

Esame avvocato 2023, addio all’orale rafforzato?

Come si apprende dalla nota dell’Aifa, il ritorno degli scritti sarebbe estremamente dannoso per tutti i candidati. La modalità emergenziale, infatti, ha permesso un notevole beneficio in termini di riduzione dei tempi e dei costi, a lato dell’intento principale. Ad oggi, ai candidati sarebbero negati questi vantaggi, con importanti riflessi anche sulle valutazioni.

Oltretutto, l’Aifa ha evidenziato che i praticanti sono ora in un clima di forte tensione, dato che l’annuncio al ritorno degli scritti è avvenuto in modo del tutto informale e inaspettato. Per il momento, si sa che il ministero sta valutando positivamente una proroga dell’orale rafforzato, quindi non si esclude affatto che per il 2023 l’esame degli avvocati seguirà le regole degli anni precedenti.

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