In esame in Senato un provvedimento che prevede la correzione degli scritti sostenuti a dicembre 2019. E forse gli orali ci saranno ad ottobre. Quale futuro per i praticanti avvocato?
Le prove scritte dell’esame di avvocato dello scorso anno saranno corrette oppure no? E se sì, quando?
Domande che difficilmente trovano risposta e molti praticanti - con le dovute ragioni - ritengono di essere stati “abbandonati” dalle istituzioni di riferimento.
Le proposte di Unaep e Aipavv si sono dissolte (passare direttamente all’orale e riformare completamente la procedura d’esame) e adesso spunta sul tavolo di discussione in Senato la possibilità di far partire la correzione nel più breve tempo possibile, precisamente entro la fine di maggio.
Il punto è il seguente: gli elaborati scritti sono stati consegnati e come tali meritano di essere corretti. A questo punto si dovrà trovare un modo per conciliare le operazioni di correzione con le indicazioni di prevenzione e protezione anti-coronavirus e, dall’altra parte, garantire l’imparzialità nei confronti dei candidati.
Nessuna certezza per il momento, ma (forse) si avvicina la soluzione.
Correggere gli scritti in modo imparziale e nel rispetto delle misure anti-covid-19: ma come?
La “ricetta” per procedere alla correzione delle prove scritte in maniera celere e in totale sicurezza e imparzialità sembra essere quella di raddoppiare le commissioni esaminatrici e consentire l’utilizzo di ogni strumento telematico idoneo (come si apprende dalle parole di Marco Zincani su Diritto.it).
Facile a dirsi, più difficile a farsi, dato che maggio è inoltrato ma sul tavolo non c’è nulla di certo.
Inoltre bisogna considerare la disparità di mole di lavoro delle diverse Corti d’Appello. Verosimilmente non sarebbe possibile garantire a tutti i candidati la simultanea (o quasi) comunicazione dell’esito degli scritti, creando scompiglio e disparità di trattamento. Anche perché, nell’atto pratico, questo significa che non tutti gli idonei avrebbero lo stesso tempo a disposizione per studiare le materie dell’orale.
Correzione entro settembre, e gli orali?
Se le cose dovessero andare per il verso giusto e la correzione avvenisse senza intoppi, vorrebbe dire che le prove orali potrebbero avere inizio a partire da ottobre 2020.
A nostro avviso, però, una tempistica piuttosto breve che rischia di impedire la possibilità di partecipare alla nuova edizione dell’esame a chi eventualmente venisse bocciato nel corso della prova orale.
Dietro l’angolo lo spettro di dover ripetere l’esame
Anche se la proposta sembra plausibile, c’è il rischio - di certo non trascurabile - che le sessioni d’esame 2019 e 2020 possano accavallarsi.
Quale sarebbe, allora, lo scenario per gli aspiranti avvocato? Attendere la data dell’orale oppure tentare di nuovo la prova scritta in via “cautelativa”?
Un destino ancora incerto, che speriamo possa avere al più presto delle risposte concrete.
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