Decontribuzione per le lavoratrici al rientro dalla maternità per il 2022 in Manovra. Quanto dura e come funziona? Stanziati 52 milioni anche per la parità salariale uomo-donna.
Per le lavoratrici madri novità nella Legge di Bilancio 2022 con l’introduzione dell’esonero del versamento dei contributi a loro carico. A prevederlo la bozza della Manovra oggi in Consiglio dei Ministri.
Si tratta di una novità sperimentale che prenderà il via il prossimo anno e che riduce del 50 per cento i contributi a carico della dipendente al rientro dal congedo di maternità obbligatorio, motivo per cui il provvedimento nel testo della Legge di Bilancio viene rubricato come decontribuzione lavoratrici madri.
La Manovra, dopo l’approvazione del Senato del disegno di legge, stanzia 52 milioni di euro per la parità salariale tra uomo e donna.
Esonero contributi lavoratrici madri 2022: a chi spetta
La bozza della Legge di Bilancio prevede la decontribuzione per le madri lavoratrici per un anno introducendo la misura in maniera sperimentale per il 2022.
Il testo riconosce “nella misura del cinquanta per cento l’esonero per un anno del versamento dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato a decorrere dal rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità e per un periodo massimo di un anno a decorrere dalla data del predetto rientro.”
Dunque l’esonero dura un anno e spetta solo:
- alla lavoratrice madre che rientra al lavoro dopo il congedo di maternità obbligatorio;
- alla lavoratrice madre nella condizione di cui al primo punto del settore privato che sia dipendente.
La stessa dovrà versare il 50 per cento dei contributi previdenziali a suo carico
Conclude l’articolo:
“Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”
La Legge di Bilancio, stando sempre alla bozza che dovrà completare l’iter parlamentare per l’approvazione finale entro il 31 dicembre 2021, conferma per il prossimo anno il congedo di paternità obbligatorio che resta di 10 giorni.
Fondo per il sostegno alla parità salariale di genere
Sempre con la Legge di Bilancio 2022 viene incrementato il Fondo per il sostegno alla parità salariale di genere di cui all’articolo 1, comma 276, della legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di Bilancio 2021) che passa da 2 milioni per il prossimo anno a 52 milioni di euro.
Il Fondo è destinato “alla copertura finanziaria, nei limiti della predetta dotazione, d’interventi finalizzati al sostegno e al riconoscimento del valore sociale ed economico della parità salariale di genere e delle pari opportunità sui luoghi di lavoro.”
Il nuovo testo aggiunge che il Fondo è destinato anche “al sostegno della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, anche attraverso la definizione di procedure per l’acquisizione, da parte delle imprese pubbliche e private, di una certificazione della parità di genere cui siano connessi benefici contributivi
a favore del datore di lavoro.
Sarà un decreto del ministero del Lavoro, con il ministero della Famiglia e il Mef, a stabilire come verrà gestito il Fondo e attuato lo sgravio per le aziende.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti