Le quotazioni del cambio segnalano una certa difficoltà a progredire anche se dalle minutes del braccio operativo della Fed sono stati usati termini piuttosto dovish. Il Dollaro Usa potrebbe ancora aver modo di apprezzarsi nei confronti della moneta unica
Seduta invariata su Eur/Usd, che si attesta a 1,1331, in rosso dello 0,03%. A spingere le quotazioni sono i verbali del FOMC sulla riunione tenutasi il 30 gennaio scorso. Dalle minutes sono emersi timori sul rallentamento dell’economia globale e sul pericolo di un nuovo shutdown.
È stato poi evidenziato come i futuri rialzi dei tassi saranno subordinati ad un aumento sopra le stime dell’inflazione.
Un approccio che si conferma dovish, privo del rigore che aveva caratterizzato l’istituto centrale americano nel 2018.
Eur/Usd, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Graficamente le quotazioni dell’Eur/Usd continuano il rimbalzo iniziato dal supporto a 1,1267 e tornando al di sopra della linea di tendenza che collega i minimi del 13 novembre 2018 a quelli del 24 gennaio 2019.
Per proseguire il rialzo e portarsi al test della parte superiore del canale discendente evidenziato nel grafico, le quotazioni avrebbero bisogno di superare la media mobile semplice a 50 giorni con candele dotate di real body più esteso rispetto alle precedenti.
In sei sedute i compratori hanno effettuato una correzione di appena il 38,2% del ritracciamento di Fibonacci disegnato dai top del 31 gennaio ai bottom dell’11 febbraio.
Questo segnale indica una certa debolezza residua del cambio, che avrebbe bisogno di maggiori acquisti per proseguire l’ascesa e interrompere la fase lateral-ribassista in cui è inserito.
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Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Vista la debole struttura del rimbalzo, si potrebbero valutare strategie di matrice short con punto di entrata a 1,1325. Lo stop loss andrebbe inserito a 1,1370 e l’obiettivo principale a 1,1267. Un target più ambizioso sarebbe invece localizzato a 1,1250.
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