L’Unione Europea deve vincere almeno 3 sfide economiche e sociali nei prossimi anni: lo ha annunciato Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione. Quali priorità per l’UE?
L’Unione Europea si trova dinanzi a un momento eccezionale della sua storia e di quella globale: a ricordarlo è stata Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione.
Un intervento atteso e importante, che è arrivato proprio mentre il vecchio continente e il mondo intero ancora si interrogano su come uscire definitivamente dalla crisi pandemica.
Tra emergenza climatica, disuguaglianze sociali, disomogeneità nel rilancio economico, minacce dalla variante Delta e peggioramento dei diritti umani, l’Europa dovrà affrontare almeno 3 grandi sfide economiche.
Nel suo discorso, von der Leyen ha tracciato un bilancio dell’anno e lanciato un programma futuro per l’UE: quali priorità per la crescita europea? Il focus è - almeno - su 3 temi cruciali.
1. Salute e lotta alle pandemie
La pandemia ha cambiato gli equilibri del mondo e delle persone, ma l’Europa è riuscita a rispondere in modo univoco.
Con questa premessa, von der Leyen ha ricordato al Parlamento UE il successo delle vaccinazioni: “più del 70% degli adulti ha ricevuto una vaccinazione completa. Siamo stati gli unici a condividere la metà della nostra produzione di vaccini con il resto del mondo. Abbiamo consegnato più di 700 milioni di dosi agli europei e più di 700 milioni di dosi al resto del mondo, in più di 130 Paesi.”
Tuttavia, investire nell’uguaglianza sanitaria è un dovere per l’UE. Per questo, la presidente della Commissione ha annunciato che con Team Europa è a disposizione 1 miliardo di euro per la produzione di vaccini a mRNA in Africa. L’UE condividerà 250 milioni di dosi e aggiungerà una nuova donazione di altre 200 milioni entro la metà del prossimo anno.
Non solo, combattere e prevenire prossime epidemie è fondamentale. L’Unione Europea ha quindi creato l’autorità HERA, “una risorsa enorme per far fronte alle future minacce sanitarie più rapidamente e in modo migliore.”
La proposta di von der Leyen, inoltre, è di investire 50 miliardi di euro entro il 2027 per la resilienza europea sanitaria.
2. Tecnologia, digitale, microchip
Non è di certo sfuggito al discorso di von der Leyen il quadro di fragilità che sta caratterizzando la ripresa economica globale.
Le carenze di materie prime, i problemi di approvvigionamento e la dipendenza da pochi produttori di importanti materiali rischia di mandare in tilt la ripresa. Anche in Europa.
Per questo, una sfida economica cruciale per l’UE è quella della tecnologia, con la corsa al digitale in primo piano.
Il discorso è stato chiaro al riguardo, con un passaggio sull’attuale situazione esplicito:
“Non esiste digitale senza chip. Mentre parliamo, intere linee di produzione stanno già lavorando a velocità ridotta, nonostante la domanda crescente, proprio per la carenza di semiconduttori. Ma mentre la domanda mondiale è esplosa, la quota europea dell’intera catena del valore, dalla progettazione alla capacità di produzione, si è assottigliata. Ora dipendiamo dai chip di ultima generazione fabbricati in Asia.”
L’obiettivo, dalla stessa von der Leyen valutato come arduo, è di dar vita a un “ecosistema europeo dei chip che sia all’avanguardia, inclusa la produzione. Così ci garantiremo la sicurezza dell’approvvigionamento e svilupperemo nuovi mercati per una tecnologia europea innovativa.”
3. Transizione energetica
Mentre si parla di crisi energetica nel continente europeo, con l’allarme prezzi di gas ed elettricità e l’allerta scorte carenti per l’inverno, la sfida della green economy si fa sempre più urgente.
L’Unione Europea è chiamata a giocare un ruolo da protagonista in questa significativa battaglia al cambiamento climatico.
Il target resta fisso: la riduzione di almeno il 55 % delle emissioni entro il 2030. Come? Von der Leyen ricorda i punti chiave della strategia: imporremo un prezzo all’inquinamento; renderemo pulita l’energia che utilizziamo; avremo auto più intelligenti e aeroplani più ecologici.
La proposta è anche di un fondo un nuovo Fondo sociale per il clima, per far fronte alla povertà energetica di cui già soffrono 34 milioni di europei.
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Sfide ambiziose, necessarie, complesse quelle dell’Europa. Proprio quando il sistema stesso di tassazione degli inquinanti sta spingendo il prezzo dell’energia, la variante Delta preoccupa e la carenza di chip sta fermando le aziende europee delle auto, questi 3 temi economici risultano ancora più attuali. L’Unione Europea vincerà le sfide?
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