Cosa ha spinto Facebook a scagliarsi contro l’antitrust dell’UE? I motivi dello scontro
Facebook ha fatto causa alla Commissione europea.
Il social di Mark Zuckerberg ha scelto di scagliarsi contro Bruxelles e lo ha fatto citando l’antitrust in giudizio. Il motivo?
Da ricercare nelle richieste della stessa Commissione, giudicate da Facebook eccessive e non necessarie.
Perché Facebook ha fatto causa alla Commissione europea
Lo scorso anno l’antitrust europeo ha acceso il faro sul re dei social network e ha dato il via a un’indagine che ha riguardato sia i dati dell’azienda che il marketplace lanciato nel 2016 e utilizzato da 800 milioni di utenti in 70 Paesi.
Da quel momento, Facebook ha inviato alla Commissione ben 315.000 documenti, corrispondenti (ha fatto notare la Cnbc) a 1,7 milioni di pagine.
Ed è proprio contro le richieste di Bruxelles che la società di Zuckerberg ha deciso di scagliarsi, citando in giudizio i regolatori antitrust che a sua detta avrebbero dato vita a una non necessaria ricerca di informazioni, inclusi dettagli altamente personali, per le loro indagini sui dati e sul mercato della stessa azienda.
“La natura eccezionalmente ampia delle richieste della Commissione significa che dovremmo consegnare documenti prevalentemente irrilevanti che non hanno nulla a che fare con le indagini della stessa Commissione, tra cui informazioni personali altamente sensibili come note mediche dei dipendenti, documenti finanziari personali e informazioni private su familiari dei lavoratori,”
ha tuonato Tim Lamb, Consigliere generale associato di Facebook.
Le richieste dell’esecutivo comunitario, ha continuato la società, sono eccessive e dovrebbero dunque essere giudicate dai tribunali UE.
La reazione della Commissione europea non è tardata ad arrivare: l’istituzione ha confermato che si difenderà nelle sedi opportune contro le accuse di Facebook.
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