Fisco, novità: meno controlli invasivi e più tecnologia

Rosaria Vincelli

18/01/2016

Previsti per il futuro controlli fiscali meno invasivi sui contribuenti, ma un maggiore ricorso alla tecnologia. Questi gli obiettivi fissati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Fisco, novità: meno controlli invasivi e più tecnologia

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) per i prossimi anni fornisce delle linee guida al fine di rendere meno incisivi e rigidi i controlli fiscali sui contribuenti, ma favorisce l’ingresso di maggiore tecnologia nelle procedure di verifica.
Vediamo quali sono i propositi per il futuro.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con atto di indirizzo di politica fiscale per gli anni 2016-2018 firmato dal Ministro Pier Carlo Padoan ed inviato al Dipartimento Finanze del Ministero, alle Agenzie fiscali e alla Guardia di Finanza fornisce delle linee guida su quelli che sono gli obiettivi per i prossimi anni riguardo ai controlli che i medesimi Enti dovranno effettuare.

Fisco, novità: linee guida MEF

Il MEF, come abbiamo detto, nell’ottica di semplificazione ed efficienza dei controlli fiscali fornisce delle linee guida che, con l’atto di indirizzo di politica fiscale, sono state rese note ad Agenzie fiscali e Guardia di Finanza.

Esse si sostanziano nella “centralità del rapporto con il contribuente attraverso una più incisiva semplificazione delle procedure e nell’ottica di favorire l’adempimento cooperativo, nonché una maggiore qualità dei servizi erogati con la finalità di innalzare il livello di adempimento spontaneo e la percezione della correttezza e della proporzionalità dell’azione dell’amministrazione” facendo leva anche su modelli stranieri.

In sostanza, alcuni degli obiettivi che il MEF si prefigge di raggiungere sono:

  • una revisione degli studi di settore “per renderli maggiormente efficaci e massimizzare l’attendibilità delle stime, assicurandone al contempo la semplificazione anche attraverso la riduzione del loro numero”;
  • prevenzione e contrasto all’evasione fiscale ed all’elusione fiscale al fine di ridurre il tax gap;
  • “sviluppo di azioni di intelligence e di correlazione tra flussi merceologici a rischio e flussi finanziari sospetti” al fine di potenziare la prevenzione ed il controllo su illeciti extratributari e relativi a movimenti di denaro internazionali;
  • rafforzamento delle azioni di prevenzione e di contrasto al gioco illecito e irregolare.

Gli obiettivi suindicati sono solo una minima parte rispetto a quelli che sono stati previsti o che ancora devono essere sviluppati, ma il tutto lascia già presagire che scopo del Ministero, per il futuro, è rendere il rapporto tra Fisco e contribuente improntato sulla reciproca fiducia anche attraverso l’utilizzo di maggiore tecnologia per facilitare gli adempimenti tributari e renderli più efficienti ed attendibili.

Con il rafforzamento, poi, degli strumenti di prevenzione, si tenderà a favorire l’emersione dell’effettiva capacità contributiva di ciascun soggetto già all’atto di adempimento dell’onere tributario.

Il tema, palesemente, risulta essere di centrale importanza tanto da essere stato tra quelli trattati dal Presidente delle Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso di fine anno che, menzionando i dati di Confindustria, ha puntato nuovamente i riflettori sul forte peso che ha l’evasione fiscale nel nostro Paese.

Ci si attende, quindi, nei prossimi mesi un buon lavoro da parte delle istituzioni volto a semplificare e migliorare il rapporto tra Fisco e contribuenti, sviluppare le misure di prevenzione all’evasione ed elusione fiscali attraverso tecnologie innovative più efficienti e meno invasive al fine di ridurre gli oneri per i cittadini e ripristinare un clima di fiducia tra i protagonisti della scena fiscale.

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