Rinviati a giudizio Tiziano Renzi e Laura Bovoli, con il processo per i genitori di Matteo Renzi che si terrà a partire dal 1° giugno presso il Tribunale di Firenze. Di cosa sono accusati e cosa rischiano.
Continuano le grane giudiziarie per Tiziano Renzi e Laura Bovoli. I genitori di Matteo Renzi sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false, con il processo che inizierà il 1° giugno presso il Tribunale di Firenze.
A rendere pubblica la notizia è stato Federico Bagattini, l’avvocato difensore della coppia, il quale ha rivelato di non essere sorpreso dalla decisione del GUP (Giudice di Udienza Preliminare), visto il vaglio che questi è chiamato a dare per legge.
Lo stesso Bagattini ha ridimensionato le conseguenze del rinvio a giudizio, sostenendo come dalle carte sia possibile evincere l’infondatezza delle prove e, allo stesso tempo, rivelando la propria convinzione nel riuscire a far crollare l’intero impianto accusatorio.
Nell’ambito di questa stessa inchiesta, i coniugi Renzi erano stati sottoposti agli arresti domiciliari nel febbraio 2019, revocati dopo 18 giorni dal tribunale del riesame che, esattamente due anni fa (8 marzo 2019), aveva convertito la misura cautelare in interdizione dall’attività imprenditoriale per 8 mesi.
Genitori di Renzi a processo per bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false
L’accusa riguarda il coinvolgimento della coppia nel fallimento delle tre cooperative Delivery Service, Europe Service e Marmodiv, operanti nel settore della distribuzione di materiale pubblicitario e volantinaggio.
Per le indagini, i genitori del leader di Italia Viva occupavano de facto il ruolo di amministratori delle cooperative in esame, causandone il fallimento di proposito tramite il mancato versamento di imposte e oneri previdenziali, con l’obiettivo di aumentare i guadagni per la società di famiglia Eventi 6.
La difesa ha sempre respinto la tesi di una partecipazione attiva di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, affermando come i due fossero dei semplici clienti delle cooperative fallite e negando la possibilità per l’accusa di poter evidenziare la convenienza per gli assistiti in un’operazione del genere.
Pena da 3 a 10 anni di carcere in caso di condanna
Oltre a loro sono coinvolti nell’inchiesta altri 13 imputati tra cui Roberto Bargilli, l’autista del camper con cui Matteo Renzi girò l’Italia in occasione della partecipazione alle primarie del 2012 per la sfida della leadership del PD contro Bersani.
In caso di condanna, Renzi senior e la moglie rischiano una pena da 3 a 10 anni di carcere, insieme all’inabilitazione imprenditoriale per 10 anni. In estate è invece in programma l’appello in seguito al verdetto di primo grado di colpevolezza nell’ambito di un’altra indagine per emissione di due fatture false, pari a 14 e 20 mila euro, in cui la coppia è coinvolta.
Ancora non si è registrata alcuna dichiarazione da parte di Matteo Renzi sulla vicenda, il quale era invece intervenuto dopo la notizia della fine degli arresti domiciliari, definendoli come una misura sproporzionata, cui vero obiettivo era colpire la sua figura a livello politico.
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