Germania in frenata: taglio delle stime di crescita per il 2021

Violetta Silvestri

14/10/2021

Germania sotto la lente degli istituti di ricerca nazionali: le previsioni si oscurano per la potenza europea. L’economia tedesca è vista al ribasso, con taglio delle stime sul PIL per il 2021-2022.

Germania in frenata: taglio delle stime di crescita per il 2021

In Germania peggiorano le prospettive economiche a breve termine, con i problemi della catena di approvvigionamento che stanno durando più a lungo di quanto previsto da molti economisti.

L’amara previsione per la più importante economia dell’UE è giunta da un’analisi di 5 istituti di ricerca nazionali: il bilancio per il prossimo futuro è una frenata della crescita, con stime ridotte rispetto a precedenti valutazioni.

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I principali istituti di ricerca economica tedeschi hanno ridotto le loro previsioni di crescita per la più grande economia europea quest’anno, stimandola al 2,4% dal precedente 3,7%.

La frenata è stata innescata dalla pressione sulle supply chain, con colli di bottiglia sempre più stretti e dall’impatto persistente della pandemia sui servizi. In queste ultime settimane, inoltre, si è aggiunta la pressione dei prezzi energetici.

La Germania ha faticato a mantenere lo slancio quest’anno, con la sua economia pesantemente manifatturiera e particolarmente esposta alle interruzioni dell’offerta.

Gli indicatori di fiducia delle imprese e degli investitori sono in costante calo negli ultimi mesi e i sondaggi delle aziende suggeriscono che la debolezza si sta riversando nei servizi poiché i consumatori diventano diffidenti nei confronti di un rapido aumento dei prezzi.

La produzione industriale tedesca è scesa del 4,1% ad agosto, portandola del 9% al di sotto dei livelli pre-pandemia. Molte delle grandi case automobilistiche hanno dovuto rallentare la produzione a causa della carenza di materiali, in particolare di semiconduttori.

Gli istituti - DIW, Ifo, IfW, IWH e RWI - hanno anche rivisto la previsione secondo cui la produzione nella maggior parte dei segmenti avrebbe raggiunto i livelli pre-crisi entro la fine dell’anno. Ora lo vedono possibile solo “nella primavera del 2022.”

Occupazione e inflazione, cosa aspettarsi in Germania

Nel mirino degli analisti sono finite anche le previsioni su prezzi al consumo e mondo del lavoro.

C’è fiducia in un rimbalzo il prossimo anno, con la prospettiva di un mercato occupazionale più forte. Il Paese ha aggiunto 240.000 posti di lavoro nei tre mesi fino a settembre e secondo gli istituti le aziende stanno assumendo molto.

Si stima che la Germania possa aggiungere altri 450.000 posti di lavoro l’anno prossimo e una simile cifra simile nel 2023, spingendo il suo tasso di disoccupazione vicino ai livelli pre-pandemia.

Tuttavia, le previsioni indicano anche che la crescita dei costi unitari del lavoro sarebbe scesa dal 3,4% dello scorso anno allo 0,8% di quest’anno e a zero nel 2023, respingendo i timori che l’aumento dell’inflazione possa innescare un’impennata dei salari.

Per quanto riguarda l’inflazione, le aspettative sono più elevate sia per quest’anno (stima del 3% dal 2,4%), sia per l’anno prossimo, con prezzi in crescita al 2,5% dall’1,7%.

I prezzi dell’energia e i costi di produzione in evidente aumento faranno pressione sull’inflazione in Germania - e non solo - secondo gli analisti.

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