Una proposta di legge del 2014 firmata anche da Giulia Grillo chiedeva il diritto di diniego per il personale civile o militare obbligato a vaccinarsi per ragioni di servizio.
“Vaccini, fermeremo il decreto Lorenzin”. Così si intitola un post sul Blog delle Stelle firmato da Giulia Grillo e pubblicato in data 16 giugno 2017. Un anno dopo con la nascita della maggioranza Lega-Movimento 5 Stelle, è lei adesso a guidare il Ministero della Salute con l’impegno di “discussione sulla tematica dei vaccini” che è stato inserito nel contratto di governo.
Dopo Beppe Grillo adesso anche Giulia sembrerebbe però aver cambiato la propria posizione. “Vaccinarsi è fondamentale. L’obbligatorietà la decide la politica in base alla situazione epidemiologica”, ha dichiarato il ministro ospite di Mattino 5.
Durante la scorsa legislatura passata all’opposizione, il piglio della grillina era ben diverso. Nel 2014 infatti la Grillo è stata tra le firmatarie della proposta di legge 2077 “Norme sull’informazione e sull’eventuale diniego dell’uso dei vaccini per il personale della pubblica amministrazione”, presentata dalla 5 Stelle Emanuela Corda.
Il comma 2 della proposta di legge prevedeva “il diritto di diniego a essere vaccinato” per il “personale civile o militare sottoposto per ragioni di servizio a vaccinazioni”, visto che “recenti studi hanno però messo in luce collegamenti tra le vaccinazioni e alcune malattie specifiche quali la leucemia, intossicazioni, infiammazioni, immunodepressioni, mutazioni genetiche trasmissibili, malattie tumorali, autismo e allergie”.
La Grillo e la proposta di legge del 2014 sui vaccini
Quello dei vaccini è sempre stato un tema delicato, con il Movimento 5 Stelle che durante la scorsa legislatura non ha risparmiato aspre critiche al Partito Democratico e all’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin per il decreto sull’obbligatorietà.
Un tema questo che ha interessato i pentastellati fin dai primi mesi del loro approdo in Parlamento, visto che nel febbraio 2014 la deputata 5 Stelle Emanuela Corda presentava la proposta di legge numero 2077 alla Camera. Tra i co-firmatari ci sono altri tredici deputati tutti del Movimento 5 Stelle, tra cui anche Giulia Grillo.
“Il Ministero della Difesa sostiene da sempre di rispettare tutte le cautele necessarie alla salvaguardia della salute del personale militare e che i vaccini non comportano invalidità o conseguenze per la stessa - si legge nel prologo del testo - Recenti studi hanno però messo in luce collegamenti tra le vaccinazioni e alcune malattie specifiche quali la leucemia, intossicazioni, infiammazioni, immunodepressioni, mutazioni genetiche trasmissibili, malattie tumorali, autismo e allergie”.
Il casus belli quindi è il fatto che “il personale civile o militare della pubblica amministrazione è soggetto, a causa del servizio prestato alla Repubblica, a limitazioni costituzionali dovute al suo status”, così ad esempio “numerosi sono i casi di rifiuto delle vaccinazioni che, per i militari, comportano la segnalazione alla Procura militare per il reato di disobbedienza” .
La proposta di legge si divide in tre articoli, di cui il primo composta da quattro commi. “Nel comma 1 si prevede che il personale civile o militare sottoposto per ragioni di servizio a vaccinazioni debba essere informato con motivazione scritta sulla composizione del vaccino, sulle malattie rispetto alle quali dovrebbe immunizzare e sugli eventuali effetti collaterali e controindicazioni relativi a ogni vaccino. Il comma 2 stabilisce il diritto di diniego a essere vaccinato; si escludono da questo diritto il personale medico o paramedico e gli addetti alla mensa o alla cucina”.
In sostanza stando alla proposta “il dipendente pubblico militare o civile, ad eccezione del personale medico o paramedico e del personale addetto alla cucina o alla mensa, ha diritto di opporre rifiuto alla richiesta di vaccinazione motivandolo in forma scritta”.
In più per i proponenti i militari, una volta arruolati, ricevono una notevole dose di vaccini che si somma a quella già ricevuta durante l’infanzia. Per questo si legge nel testo “suscita perplessità e sconcerto il fatto che per un militare si possa prefigurare il carcere semplicemente per aver rifiutato un trattamento sanitario che egli ritiene pericoloso per la propria salute”.
La proposta di legge in questione non ha fatto molta strada in Parlamento, visto che non è stata neppure esaminata. Ora che il Movimento 5 Stelle fa parte della maggioranza il ministro Giulia Grillo potrebbe riprendere questa “battaglia”, ma quando si passa dall’opposizione al governo capita spesso di cambiare opinione su un argomento.
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